Mondo Abilità

Il Blog di Altravoce Onlus

Amore, musica e sport: storie di barriere abbattute

Il mondo reale non è una fiaba, non sempre c’è il “e vissero felici e contenti”, molte volte bisogna superare difficoltà, talvolta molto dure.

C’è però una storia meravigliosa che arriva da Villongo, paese in provincia di Bergamo: Lorena, 27enne del posto, è stata tra le più premiate all’interno dei campionati italiani di ballo, insieme al suo fidanzato Simone, 34enne di Genzano, in provincia di Roma. I due si sono incontrati per caso a Barcellona, dove lei era andata a lavorare per un’estate – e il colpo di fulmine è stato istantaneo.

Certo, i problemi per la coppia sono stati subito evidenti, infatti sia Lorena che Simone hanno disabilità – e soprattutto la distanza che li separa avrebbe fatto desistere la maggior parte delle persone. Invece i due hanno dimostrato grande caparbietà, mostrando che l’amore può tranquillamente abbattere sia i limiti posti dalla sindrome di Down – di cui lui è affetto – che quelli di distanza, poiché Villongo e Genzano sono separati da più di 700 km.

Titoli vinti e desideri profondi

“Le abbiamo detto che sarebbe stato un rapporto difficile vista la distanza” racconta la madre di Lorena, “ma entrambi non si sono dati per vinti e hanno continuato a coltivare il loro amore”. Ogni tanto scendeva lei e talvolta saliva lui, ma l’intesa tra i due è invidiabile: ai Campionati Italiani di ballo la coppia ha totalizzato un oro nel merengue, tre argenti in danza latina, combinata caraibica e liscio unificato, nonché due bronzi in danza standard e show dance.

Tutte le medaglie del mondo non potrebbero però comprare il loro sogno più profondo: la convivenza, per suggellare ancor di più il loro rapporto e avere un’indipendenza che al momento non hanno, soprattutto dal punto di vista economico. Lorena sta lavorando in una pasticceria a Villongo, grazie al supporto di una cooperativa sociale e Simone dovrà trovare un impiego, una volta salito per prendere residenza.

“Il loro potrebbe essere un esempio per molti altri ragazzi che sono alla ricerca di una completa indipendenza”

questa la speranza della madre, orgogliosa dell’amore che lega i due.

Barriere superate

Con questa storia mi torna in mente la vicenda di Mario Gabossi, giovanissimo prodigio della ginnastica paralimpica, che ha mostrato al mondo intero cosa vuol dire superare le difficoltà di una disabilità come la sindrome di Down, facendo incetta di premi, sia al mondiale juniores di categoria del 2016 (quando era appena 15enne) che in quello maggiore svoltosi nel luglio 2018.

Mario ha frequentato anche Altravoce, dove completò il Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale, per poi approdare con la sua mentalità vincente nell’Orchestra Sinfonica, purtroppo poi abbandonata per i vari impegni sportivi. In ogni caso, si è visto come lui applichi la stessa professionalità a qualsiasi ambito, poiché i progressi nel suo percorso musicale furono evidenti, a dimostrazione di ciò che può fare una persona con disabilità.

Il problema principale per il proseguimento della carriera del ragazzo è prettamente economico. anche superare le difficoltà col sorriso può non essere sufficiente, visto che le attrezzature per il suo sport sono parecchio costose. Intanto, nell’aprile 2019 è stata organizzata per lui una giornata sulla neve, per sensibilizzare la popolazione al finanziamento di questa sua remunerativa carriera sportiva – e le sue dichiarazioni sono lo specchio di ciò che è – semplice e genuino – nonostante le medaglie, ma anche organizzato e consapevole di quello che deve fare per rimanere al top: “OGGI MI GODO una bella giornata sulla neve,  lo sci è un’altra mia grande passione e mi permette di mantenermi in forma quando non mi alleno in palestra. La preparazione è davvero dura, in particolare quando in vista ci sono appuntamenti importanti. Mi devo impegnare parecchie ore al giorno, tre sedute a Piamborno e due a Brescia. Lo faccio volentieri, perché so che senza tutto questo allenamento non avrei ottenuto tutti quei primi posti”.

Il desiderio più grande di Mario è quello di partecipare alla grande manifestazione a cinque cerchi (“Mi manca solo l’oro paralimpico”, scherza lui), e la speranza è quella che riesca a raggiungere i propri obiettivi, per dimostrare a chiunque, con disabilità o meno, che i sogni valgono ancora qualcosa in questa società – e che bisogna perseguirli al massimo perché essi possano avverarsi.

Cristian Petenzi

Volontario di Altravoce

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