Mondo Abilità

Il Blog di Altravoce Onlus

I benefici della musica inclusiva orchestrale

Per alcuni genitori è normale pensare che studiare musica possa essere sì un accesso al mondo artistico, ma ben poco d’altro. Questa credenza è fortemente limitante e se anche tu ne sei coinvolto, inizia con il tenere in considerazione quali risultati tangibili, sociali e cognitivi, sono stati raggiunti da chi studia musica, come per esempio la Musica Inclusiva Orchestrale per le persone con disabilità a metodo Esagramma, o quello per allontanare i giovani dalla criminalità, con il modello “El Sistema” introdotto da Josè Antonio Abreu in Venezuela, che usava la musica di gruppo – con tutte le dinamiche ad esso collegate – per far sì che si uscisse dal grave disagio sociale che affliggeva ed è presente tutt’oggi nel Paese.

Un curiosità che non sai

In alcune università, l’Accademia delle Belle Arti di Brera per esempio, alcuni docenti per spiegare come avvengono – ma soprattutto come sono avvenute alcune delle più grandi scoperte (ad esempio la fotografia) – usano le cosiddette “Aree di coincidenza”, ovvero degli eventi del tutto simili che accadono più o meno simultaneamente in luoghi diversi del mondo.

Ed è quello che è successo con la musica orchestrale. Pensa che negli stessi anni in cui Abreu ha ideato “El Sistema” (in Venezuela), Monsignor Pier Angelo Sequeri dava vita al “metodo Esagramma” per la Musica Inclusiva (in Italia), senza conoscersi… e internet non esisteva ancora!!

Ma torniamo a noi. L’esempio di Abreu quindi non è isolato nel mondo e da lì in poi tante organizzazioni hanno preso la sua figura come un riferimento per creare orchestre giovanili con benefici sociali: oggi parleremo del Progetto TREBLE.

Che effetto fa la musica di gruppo

Il Progetto TREBLE (tradotto, “test sulla resilienza in ambiente di gruppo”) è un’iniziativa rivolta a gruppi di scolari tra gli otto e i diciassette anni – condotta da un team di ricercatori tra i quali figurano Michelle Marie Hospital, Staci Leon Morris, Eric F. Wagner ed Eva Wales – che vuole provare l’effetto della musica di gruppo sul comportamento degli studenti. In tutto ne sono stati presi in esame 180 per un periodo di tre anni.

Ispirati ad Abreu – che in Venezuela ha unito bambini e ragazzi dei ceti più poveri in piccole e grandi orchestre solamente per toglierli dalle strade e dalla criminalità, nonostante questi giovani non avessero le base – le competenze pregresse – per suonare – il Progetto TREBLE ha meno difficoltà in questo senso: i ragazzi presi in considerazione vanno già a scuola – e quindi in larga parte fuori da problemi sociali.

Il metodo delle 5C

Facciamo un passo indietro. Il metodo educativo utilizzato è quello che in inglese viene definito “delle 5C” (tradotte: Fiducia in sé stessi, Competenza, Cura, Carattere e Connessione/Relazione), importante per monitorare i risultati del progetto sulle menti dei soggetti presi in esame.

Diversamente da quanto fatto con “El Sistema”, che si rivolge alle classi sociali più deboli, nel Progetto TREBLE, non essendoci questa necessità, le attività si sono rivolte a gruppi di ragazzi dalle differenti etnie e appartenenze sociali, per poi monitorare gli eventuali benefici della musica.

In ogni caso, il progetto ha voluto sottolineare come – chi ha meno di vent’anni – possa beneficiare del mondo “rigido e regolamentato” della musica orchestrale, che porta sì sacrifici, studio e dettami imprescindibili, ma anche solidarietà tra coetanei, inclusione e sostanziale equità, almeno inizialmente.

La conferma: la vita migliora

“In molti corsi extrascolastici puoi trovare uno spazio naturale in cui i ragazzi possono acquisire e mettere in pratica relazioni sociali di vario tipo” afferma la Hospital, che continua

siamo convinti che questo genere di insegnamenti aiuti a sviluppare anche dei tratti mentali positivi, che aiutino i partecipanti a migliorare sul lato scolastico e umano.

In un report del progetto pubblicato nel “Journal of Youth Development” (Giornale dello Sviluppo Giovanile) si evince come l’equità di condizioni iniziale tra i due gruppi descritti sopra cambi sostanzialmente a fine percorso, in quanto i partecipanti si trovano ad aver migliorato le abilità dei valori delle “5C”, oltre a sentirsi sostenuti da una maggiore risolutezza per affrontare le sfide poste loro non solo dal progetto Treble, ma anche dalla vita scolastica (e, potremmo dire noi di Altravoce, quotidiana).

Un successo del 90%

E’ inoltre importante notare come più del 90% dei ragazzi che hanno partecipato si sentano migliorati dal punto di vista musicale ed umano, nonché costantemente accettati e considerati importanti dagli insegnanti e dai compagni. Si può vedere come le capacità di risolutezza, empatia, autostima ed efficacia nel raggiungere un obiettivo siano migliorate nei membri dell’Orchestra alla fine dell’anno scolastico rispetto all’inizio, contro la diminuzione data da stress e stanchezza dei non partecipanti. Senza contare che anche i genitori si sono accorti di un significativo progresso dei voti, merito dalla maggior parte di loro assegnato alla frequentazione di questo corso.

I benefici della Musica Inclusiva: un dato di fatto

Questo studio rappresenta un ennesimo baluardo a favore della Musica Inclusiva Orchestrale, nell’ordine di migliorare le vite di persone dei più diversi ceti sociali e con le più svariate storie alle spalle.

Qui ad Altravoce diamo un’occasione a tutti coloro che, dagli 8 anni in poi, sono limitati da condizione di disabilità e fragilità, nonché dai pregiudizi nei loro confronti posti dalla società.

E’ fondamentale che ognuno abbia la possibilità di esprimersi, aldilà delle difficoltà e del destino apparentemente avverso.

Realizzarsi dal punto di vista musicale, nonché aumentare il proprio bagaglio di relazioni sociali, può aiutare a scoprire l’abilità dei ragazzi con disabilità. I nostri ragazzi, i vostri ragazzi. Quindi,

perché non dar loro una possibilità per dimostrare tutto il loro valore?

M°Cristian Petenzi

M°Fabio Dalceri

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