Diversity Day: Quando Il Lavoro Incontra Davvero L’Inclusione
C’è un giorno all’anno in cui tante barriere iniziano a cadere.
Un giorno in cui chi, troppo spesso, si sente invisibile, torna al centro.
Quel giorno è il Diversity Day, e il prossimo sarà l’8 maggio 2025 all’Università Roma Tre.
Non è una fiera del lavoro qualsiasi.
È un’occasione reale per le persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette di incontrare faccia a faccia aziende che credono nella diversità come valore e non come ostacolo.
Perché è così importante?
Perché il lavoro è dignità. È indipendenza. È possibilità.
Ma per chi vive una disabilità, accedere al mondo del lavoro sembra un percorso a ostacoli.
Il Diversity Day vuole ribaltare tutto questo: creare un ponte vero tra chi cerca un’opportunità e chi è pronto a offrirla.
Niente promesse vuote, niente parole di circostanza. Solo persone, aziende, ascolto e valore.
Cosa Succede durante il Diversity Day?
L’edizione romana del 2025 prevede:
- Colloqui individuali con recruiter di importanti realtà aziendali.
- Workshop formativi su tematiche legate all’inclusione e alla ricerca attiva del lavoro.
- Spazi di confronto per condividere esperienze e buone pratiche.
- Servizi di supporto, come il check del curriculum vitae e la simulazione di interviste
E soprattutto: si respirerà rispetto, inclusione e speranza.
L’evento si svolgerà dalle 9:30 alle 16:30 presso l’Università Roma Tre
Non è solo per chi cerca lavoro
Il Diversity Day è anche un’occasione per chi lavora nel mondo dell’HR, della formazione, dell’educazione o della comunicazione.
È un promemoria forte e chiaro: l’inclusione si costruisce nei fatti, non nelle parole.
Le aziende che partecipano dimostrano di voler fare un passo avanti, non per obbligo, ma per scelta.
E questa è la direzione in cui dovremmo andare tutti.
Un pensiero che resta
Immagina se eventi come questo si facessero in ogni città.
Immagina se ogni giovane con una disabilità o condizioni di fragilità (come l’autismo o psicosi) avesse la stessa opportunità di essere visto per quello che sa fare, non per quello che non può fare.
Il Diversity Day non dovrebbe essere “speciale”.
Dovrebbe essere normale.
E finché non sarà così, eventi come questo saranno fondamentali per ricordarci che nessuno deve rimanere indietro.
Giulia Gaioni
Volontaria Altravoce