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San Cesareo: la prima città accessibile interamente in CAA

A pochi chilometri da Roma, c’è un piccolo comune che ha fatto qualcosa di grande, enorme, di quelle cose che non finiscono nei telegiornali ma che dovrebbero.
San Cesareo è diventato il primo paese al mondo dove la Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) non è una cosa per “alcuni”, ma è ovunque, per tutti.

Cos’è la CAA e perché è così importante?

La CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) è un insieme di strumenti e strategie pensate per aiutare chi ha difficoltà a comunicare con il linguaggio parlato o scritto.

Parliamo di:

Con la CAA, si usano simboli, immagini, tabelle, colori, gesti, suoni. È come costruire un nuovo alfabeto: visivo, semplice e universale.

Pensaci un secondo: se non potessi parlare o leggere… quanto sarebbe difficile vivere ogni giorno? La CAA dà voce a chi non può parlare. Ma non solo: fa in modo che anche gli altri possano ascoltare davvero.

San Cesareo: una città che parla per immagini

Il progetto si chiama “Polis Up”, e San Cesareo ha deciso di partire da un principio semplice ma rivoluzionario: la comunicazione è un diritto, e nessuno dev’essere escluso.

E allora hanno:

  • installato pannelli in CAA in tutti i luoghi pubblici (biblioteca, municipio, scuole, centro anziani…);
  • creato 3 parchi giochi inclusivi, dove anche un bambino non verbale può giocare e orientarsi;
  • realizzato una mappa della città in simboli CAA, posizionata nei punti strategici e anche disponibile in versione digitale;
  • formato educatori, famiglie e cittadini per imparare a usare la CAA nel quotidiano

A San Cesareo una scelta di amore collettivo.

Quello che colpisce è la filosofia dietro il progetto: la città non ha adattato un angolo, una scuola o un cartello. Ha ripensato tutto il modo di vivere lo spazio urbano, coinvolgendo centinaia di persone, studenti, volontari.

Se qualcuno resta indietro, allora abbiamo sbagliato tutto. Noi vogliamo andare avanti insieme.

Ti immagini se anche la tua città facesse come San Cesareo?

Non servono grattacieli per cambiare il mondo. A volte, basta un simbolo al posto di una parola, un bambino che può giocare senza sentirsi diverso, una mamma che sorride perché suo figlio capisce dove deve andare.

San Cesareo ci sta dicendo questo:

“Inclusione non è dire ‘ti accetto’.
È cambiare il modo in cui comunico, per farti sentire che sei parte di me.”

E lo ha fatto sul serio. Con semplicità. Con il cuore.

Non è solo un progetto per “loro”. È un’opportunità per tutti.

La CAA non aiuta solo chi ha una disabilità. Aiuta anche i bambini piccoli, chi non conosce bene l’italiano, gli anziani con problemi di memoria. È uno strumento che semplifica, unisce, apre ponti.

In un mondo che corre veloce, San Cesareo ha fatto una scelta controcorrente: ha rallentato per ascoltare. E oggi è un esempio per tutto il Paese. Anzi, per tutto il mondo.

E allora, che facciamo adesso?

Condividiamo questa storia. Parliamone. Facciamola arrivare lontano.

Perché una città che parla anche con le immagini è una città che parla con il cuore.

E magari, un giorno, anche il nostro quartiere, il nostro parco, la nostra scuola, potrà diventare un posto dove tutti, ma proprio tutti, possono sentirsi a casa.

Giulia Gaioni

Volontaria Altravoce

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