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Anche Christopher ce l’ha fatta

Se ti piacciono i polizieschi e gli intrighi stile “Sherlock Holmes” devi assolutamente leggere Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte. Rappresenta per certi versi un po’ un classico per capire di più chi ha una disabilità (come la Sindrome di Asperger) e, perché no, anche te stesso in alcuni momenti della vita. Tradotto in molte lingue è rimasto nelle classifiche, per vario tempo, tra i libri più letti.

Per inciso, all’Elfo Puccini hanno anche fatto lo spettacolo teatrale – dalla regia di Simon Stephens – di cui ti metto qui una recensione de “La Repubblica”.

Lo strano caso

Mark Haddon, l’autore, prima di questo testo, aveva prodotto libri per l’infanzia e ha continuato a scrivere su altri temi. Non si tratta insomma di una testimonianza sulla disabilità, né di un testo per avvicinare i bambini al tema, né di un trattato scientifico, ma di un romanzo che ti “cattura” l’attenzione per l’espediente usato: è scritto in prima persona dal quindicenne Chistopher che all’inizio della storia trova il cane della vicina disteso in mezzo al prato infilzato a morte con un forcone. Ammiratore del grande detective di Baker Street, decide di avviare una sua indagine.

Christopher, un ragazzo non comune: vivere con la Sindrome di Asperger

Piccoli e diversi indizi, durante il racconto, rendono chiaro come Christopher sia un ragazzino con caratteristiche non comuni con una mente matematica incredibilmente rapida e abile, una notevole memoria fotografica, ma con difficoltà di relazione con gli altri, con una percezione ampliata dei rumori, delle persone e degli oggetti in movimento, che lo obbligano a ritirarsi a fronte di un eccesso di sensazioni sgradevoli, con manie e rigidità, confuso dalle metafore che le persone usano quando parlano.

Queste cose non hanno senso

Christopher sarebbe diagnosticato come un portatore della sindrome di Asperger se volessimo ‘incasellarlo’ con un’etichetta stigmatizzante. Nel romanzo invece, proprio grazie al fatto che la narrazione ci fa entrare e sintonizzare nel personaggio, sentiamo la sua riluttanza ad accettare situazioni con molte persone estranee in una ambiente chiuso e proviamo simpatia per la logica stretta che gli rende impossibile comprendere frasi come «Sta zitto!».

Non specificando quanto tempo dovrebbe smettere di parlare non ha senso che gli si dica di non pronunciare mai più una parola. Oppure quel comandamento della Bibbia che dice «Non uccidere»: ma se ci sono state le Crociate e le Guerre del Golfo?!

E poi finisci per saltare sulla sedia quando suo padre cerca di abbracciarlo mentre sapendo già che Christopher non sopporta il contatto fisico soffocante; capiamo come possa odiare il colore giallo ed il marrone e ammiriamo il suo coraggio. Insomma, l’autore ce l’ha fatta a farci empatizzare con il protagonista!

Christopher ce la fa

La storia di Christopher conferma che una persona con caratteristiche di autismo funzionale, cioè con sindrome di Asperger, con impegno può modificare in modo sostanziale le sue modalità di rapporto con il mondo esterno (pensa infatti all’approccio ABA o ai percorsi del Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale che facciamo ad Altravoce, che hanno come fine, lo “smussamento” delle rigidità di  pensiero e dei limiti che una persona fragile può avere).

Chistopher alla fine riesce accettare che le cose cambino, che non sia tutto sempre uguale e “inscatolato”. A suo modo troverà il modo di convivere con parole e situazioni che mettono in difficoltà tutti noi, anche se non abbiamo una disabilità.

Asperger? No. Persona.

Pensa a queste tre parole: dubbio, tregua, prova.

Ti sei mai trovato a negoziare situazioni con la persona o la famiglia che vive sotto il tuo stesso tetto?

Bene, come tutti noi, anche Christopher accetterà i tentativi di ricostruire gli affetti o i sentimenti contrastanti, e l’irrazionalità che vi è nelle relazioni intime tra le persone, che è veramente quanto succede nella vita reale di tutti noi, segnati dall’incapacità di ascoltare i nostri sentimenti, esprimere cosa sentiamo a chi ci sta più vicino… Tutte cose che un ragazzino dotato di un rigido modello Asperger potrebbe non capire, eppure Christopher si supera: «E so’ di potercela fare perché ci sono riuscito, sono stato coraggioso e ho scritto questo libro: questo significa che posso fare qualunque cosa».

Se ami i polizieschi, è una storia per te

La storia ha davvero un ritmo incalzante, quindi è molto facile e al contempo intrigante. Se vuoi avvicinarti al mondo interiore delle persone con differenti modalità di pensiero e comportamento questa è una delle storie che fa per te.

Vuoi acquistare il libro “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” di Mark Haddon su Amazon?

Lo trovi qui: Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Pietro Lorengo

Volontario di Altravoce onlus

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