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Giochi Paralimpici: L’Italia a Tokyo 2021

I XVI Giochi paralimpici estivi si sono tenuti a Tokyo, in Giappone, dal 24 agosto al 5 settembre 2021. Solamente quest’anno infatti è stato possibile realizzarle in sicurezza: si sarebbero dovuti tenere dal 25 agosto al 2 settembre 2020. Né la situazione attuale né il rinvio hanno scoraggiato gli atleti della Nazionale Italiana.

Il bilancio è stato eccellente: 69 medaglie. Solo alle Paralimpiadi di Roma avevano fatto meglio di così. Con una differenza sostanziale: a Roma c’erano 22 nazioni e circa 400 atleti. Quest’anno, a Tokyo, hanno partecipato 4300 atleti da 169 nazioni diverse.

La Nazionale Paralimpica Italiana

La nazionale italiana si è presenta ai Giochi Paralimpici con il gruppo più numeroso di sempre: 63 atlete e 52 atleti, per un totale di 115 persone impegnate in 15 discipline. Gli Azzurri hanno infatti concorso in:

  • atletica,
  • canoa,
  • canottaggio,
  • ciclismo,
  • equitazione,
  • judo,
  • nuoto,
  • scherma,
  • sitting volley,
  • sollevamento pesi,
  • taekwondo,
  • tennistavolo,
  • tiro a segno,
  • tiro con l’arco
  • triathlon

Numerosi sono stati anche gli esordienti come gli atleti ed atlete del taekwondo e del sitting volley. L’arte marziale coreana è stata infatti inserita per la prima volta nei giochi quest’anno.

L’Italia vanta anche una grande differenziazione per quel che concerne le fasce d’età: il più giovane atleta ha solo 18 anni, Matteo Parenzan, campione di tennistavolo. E’ stato il portatore della bandiera durante la cerimonia di chiusura.

L’Azzurra più esperta è Francesca Porcellato, stella del paraciclismo, che con i suoi 50 anni sta partecipando alla sua undicesima Paralimpiade.

La Bandiera Italiana Ai Giochi Paralimpici

La Cerimonia di Apertura è avvenuta il 24 agosto: bandiere, colori ed emozioni sul tema “We have wings” (trad. “abbiamo le ali”). Questo a sottolineare la necessità e la volontà di continuare a portare avanti l’idea di uno sport senza barriera e senza differenze.

Il saluto dell’imperatore, l’inno del Giappone e si è dato il via alle delegazioni. Quattordicesima l’Italia, con portabandiera Bebe Vio e Federico Morlacchi.

“È stato bellissimo, super emozionante. Con Federico ci siamo divertiti moltissimo: a un certo punto ci si era pure incastrata la bandiera e ci abbiamo messo due ore per riuscire a sventolarla nel modo corretto. Siamo molto, molto onorati e speriamo di aver rappresentato tutti nel migliore dei modi”

Bebe Vio

Bebe Vio, portatrice della bandiera Italiana, si riconferma anche campionessa paralimpica nel fioretto femminile categoria B. Ha battuto in finale per 15-9 l’atleta cinese Jingjing Zhou, già sconfitta 5 anni fa nella finale delle Paralimpiadi di Rio de Janeiro. Così facendo ha conquistato la quinta medaglia d’oro italiana in queste paralimpidi.

La Tripletta Storica Nei 100 Metri

Tra tutti gli atleti e le vittorie, si è distinta una tripletta al femminile che ha concorso nella categoria T63 (atleti con protesi ad un arto). Il trio è formato da Angela Sabatini, Martina Caironi e Monica Graziana.

Ambra Sabatini ha guadagnato l’oro 100 metri T63. La 19enne originaria di Livorno e residente a Porto Ercole ha guadagnato il primo posto correndo in 14”11, nuovo record del mondo.

L’argento è andato a Martina Caironi, 31enne originaria di Alzano Lombardo (Bergamo) e residente a Bologna. Ha concluso i 100 metri in 14”46.

Ha completato il podio tutto italiano Monica Graziana, ex bersagliere che ha perso una gamba in combattimento in Afghanistan. L’atleta, 40enne originaria di Gela e residente a Roma, ha completato il percorso in 14”73.

Delle Paralimpiadi memorabili per l’Italia intera, ma anche per il resto del mondo.

E, in conclusione, le parole della Caironi, che riassumono a pieno la felicità e l’obiettivo delle Paralimpiadi stesse:

 Il ‘trio medusa’ è arrivato. Ci unisce la voglia di superarci e di tirare fuori qualcosa di più dalla condizione di disabilità che abbiamo. Non solo abbiamo superato la nostra condizione di svantaggio, ma ne stiamo facendo qualcosa di grande.

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