Film E Disabilità: Anna Dei Miracoli

Guardare un film è senz’altro una attività ricreativa. Oltre a questo aspetto, il cinema ha anche un’altra grande importanza: quella di farsi portavoce di importanti tematiche. L’aspetto educativo e informativo non è da sottovalutare, in quanto può portare ad una maggiore sensibilizzazione delle persone su temi davvero importanti. Nella nostra rubrica ci occupiamo di film che trattano la tematica della disabilità nelle sue varie forme. Quest’oggi vorrei parlarvi del primo film sulla disabilità nel cinema rimasto nella memoria, anche per il successo da Oscar: Anna dei miracoli.

Anna Dei Miracoli

Anna dei miracoli (originale: The Miracle Worker) è un film del 1962 diretto da Arthur Penn. Si ispira alla storia vera della sordo-cieca Helen Keller e della sua insegnante Anne Sullivan.

Si tratta di un film drammatico in bianco e nero, in cui la posta in gioco è il sofferto raggiungimento di un fine educativo, inizialmente ritenuto particolarmente difficile. Anzi, impossibile.

La protagonista è infatti Helen Keller, ragazzina sorda e cieca dall’età di 19 mesi. I famigliari, impietositi dalla sua condizione, la crescono assecondandone ogni capriccio. Il punto di arrivo è la totale incapacità di gestire la piccola che mangia con le mani, distrugge oggetti e non mostra capacità di adattarsi all’ambiente circostante. Questa complessa situazione porta il padre e il fratellastro ad una decisione: farla rinchiudere in un ospizio per persone con disturbi mentali.

Saranno le richieste della madre a tentare altre soluzioni che cambieranno il destino di Helen.

Il Potere Della Comprensione

Le insistenti richieste della madre portano a convincere il marito a contattare un centro di Boston affinché mandi qualcuno in grado di prendere in mano le redini della situazione.

A giungere è una giovane donna, Anne Sullivan. Segnata da un’infanzia alquanto difficile, fatta da gravi problemi di vista e cresciuta in manicomio, è assolutamente determinata a non permettere che ad Helen accada la stessa cosa.

Già dai primi incontri con Helen, si rende conto dell’intelligenza della piccola. Il problema non era la sua disabilità ma il modo in cui era stata trattata: ai suoi capricci nessuno aveva mai opposto resistenza. Annie decide quindi di imprimere una svolta radicale alla sua vita disordinata, lottando in tutti i modi per insegnarle la disciplina.

Un Film Tratto Da Una Storia Vera

Quella di Helen Keller e Anne Sullivan è una storia vera. Nata a Tuscumbia, in Alabama, nel 1880, a due anni Helen contrasse una violenta malattia (forse scarlattina o meningite) che la lasciò cieca e sorda. Isolata e frustrata, la bambina crebbe capricciosa e violenta finché, grazie all’aiuto di Anne, imparò a comunicare, leggere e scrivere, fino a diventare la prima persona sordocieca a laurearsi, e poi scrittrice, attivista e insegnante.

Questo film è ispirato al libro della stessa Helen: l’autobiografico The Story of My Life.

Un film, insomma, che diventa un elogio alla capacità dell’uomo di superare ostacoli e barriere di qualsiasi tipo, che insegna che arrendersi non è mai la soluzione giusta. E che tutti, se dispongono dei mezzi adeguati, possono davvero realizzarsi.

Giada Franzoni