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Cinema Modernissmo di Bologna

Inclusione nei Cinema: Modernissimo di Bologna Inaccessibile per chi ha problemi di Mobilità?

Al giorno d’ oggi fin troppe infrastrutture sono ancora inaccessibili a chi ha una limitata mobilità. Questo crea problemi in ospedali, comuni e ora riguarda anche l’ inclusione nei Cinema.

Il Cinema Modernissimo, che ha avviato la sua lunga storia nel lontano 1915, emerge come una gemma architettonica sotterranea nel tessuto urbano di Bologna.

Fondato dall’ingegnere e scenografo Gualtiero Pontoni, l’edificio svela una caratteristica peculiare: la sua posizione sotterranea, racchiusa in uno dei primi edifici in cemento armato della città.

Tuttavia, nonostante la sua illustre storia e la bellezza intrinseca, il Cinema Modernissimo si scontra con un aspetto trascurato: la scarsa accessibilità per le persone con varie forme di disabilità, sia motorie che sensoriali.

Questa mancanza di attenzione alle esigenze di accessibilità potrebbe essere attribuita alla mentalità dell’epoca di Gualtiero, che non considerò le barriere architettoniche per coloro con disabilità.

Eppure, è fondamentale riconoscere che le persone con disabilità non sono una novità recente o un’aggiunta casuale al tessuto sociale.

L’idea che le barriere architettoniche fossero inconcepibili nel 1915, come se le scale fossero l’unica via d’accesso possibile, risulta difficile da giustificare nell’evoluzione contemporanea della società.

La mancanza di accessibilità del Cinema Modernissimo per le persone disabili solleva un’importante questione di inclusione e uguaglianza, richiedendo un’immediata attenzione per garantire l’accesso a tutti, indipendentemente dalle capacità fisiche o sensoriali.

In un’epoca in cui l’inclusività e l’accessibilità sono valori fondamentali, è necessario rivedere e adeguare le strutture storiche affinché riflettano i principi di un’umanità consapevole e rispettosa delle diversità.

La Rinascita del Cinema Modernissimo di Bologna e l’Arte di Giancarlo Basili: Una Storia di Creatività e Trasformazione

Dopo quasi due decenni di silenzio apparentemente eterno, il Cinema Modernissimo riapre le sue porte nel 2023 grazie agli sforzi eroici della Fondazione Cineteca di Bologna. Fondamentale per la ristrutturazione è stato il coinvolgimento del rinomato scenografo Giancarlo Basili. La sua sfida? Creare un ambiente che non solo richiami le glorie passate della città, ma che trasporti anche gli spettatori in un mondo scenografico ed estetico stupefacente.

La scelta di Basili anziché un architetto potrebbe suscitare domande. Tuttavia, la struttura architettonica del Modernissimo era già presente, un monumento fiero a testimonianza del genio passato.

Perciò, anziché concentrarsi sul lavoro architettonico, l’attenzione si è rivolta all’arte pura, all’atmosfera che quasi fa dimenticare la realtà di essere seduti su una sedia, trasportandoli in un’esperienza quasi celestiale.

Un’impresa che sembrerebbe un vero miracolo.La riapertura del Cinema Modernissimo rappresenta non solo un ritorno, ma anche una trasformazione radicale, in cui l’arte scenografica di Basili si fonde con la storia della città, regalando agli spettatori un’esperienza cinematografica totalmente nuova, unica nel suo genere.

Il Cinema Modernissimo di Fronte alla Sfida dell’Inclusione: Una Prospettiva dall’interno del Diversity Team

La rinascita del Cinema Modernissimo rappresenta una svolta, poiché si è finalmente riconosciuta l’esistenza del cosiddetto ‘disabile pensante’, una nuova specie che desidera attivamente partecipare alla vita culturale. Questa scoperta rivoluzionaria porta alla sua apertura a una nuova dimensione di inclusione, sebbene la realtà possa differire dall’intento iniziale.

Tuttavia, con l’implementazione delle nuove norme di accoglienza e inclusività verso queste nuove figure sociali, sorge la domanda cruciale: questa apertura è realmente sensibile e attenta, o semplicemente un adempimento burocratico? La risposta giace nei risultati ottenuti.

Nel 2023, emerge un evento storico: la creazione del Diversity Team. Questo gruppo, composto da cinque individui coraggiosi, è stato selezionato tramite un bando del Comune per supportare lo sportello anti-discriminazione, noto come SPAD. Tra questi difensori della diversità si trova Maximiliano Ulivieri, fiero rappresentante della nuova specie riconosciuta come ‘disabile pensante’.

All’annuncio della riapertura del cinema, sorge una domanda cruciale: come può una persona in carrozzina accedere a questo tempio sotterraneo della cultura?

Determinato, Maximiliano invia email, si ritrova quindi insieme a Daro Sakho (collega Diversity Manager) e all’architetto di riferimento, a esplorare la struttura del cinema, in attesa di valutare i lavori misteriosi sull’accessibilità.

Esperienze e Ostacoli dell’Accessibilità al Cinema Modernissimo: Una Prospettiva Critica dall’Interno

A prima vista, sembra che il Cinema Modernissimo abbia compiuto un lavoro notevole per garantire l’accessibilità. Tuttavia, dietro il velo di innovazioni apparenti, emergono sfide significative. Gli sforzi per rendere il cinema accessibile ai disabili evidenziano soluzioni ingenue e problematiche, lasciando dubbi sulla reale inclusione e sicurezza.

La promettente soluzione di una piattaforma elevatrice e i posti per le carrozzine, sebbene presenti, svelano limiti critici.

La segregazione in galleria per i disabili, insieme a ostacoli come la scala a chiocciola verso la platea e i problemi di funzionamento della piattaforma in caso di blackout, delineano un’accessibilità solo apparente.

La recente creazione del ‘scoiattolo’, un veicolo per il trasporto delle carrozzine su per le scale, suscita incertezze e disinteresse tra coloro che dovrebbero usufruirne.

L’esperienza nel cinema, una volta meravigliosa per l’accessibilità iniziale, mostra carenze nei posti destinati alle persone in carrozzina, con ostacoli visivi e una mancanza di comodità durante la visione del film.

Durante un sopralluogo, emerge una sensazione di estraneità verso gli spazi dedicati ai disabili, percepiti come vuoti e poco accoglienti, mancando di dettagli che li rendano veramente inclusivi.

La discussione con i presenti sottolinea la necessità di spazi pensati appositamente e attentamente progettati per garantire una visione confortevole a tutti, rispettando le diverse esigenze.

La mancanza di attenzione ai dettagli nel rendere il cinema veramente inclusivo riflette una carenza di considerazione per gli spettatori disabili, lasciandoli sentirsi come ospiti secondari. Questo sottolinea la necessità di un approccio più attento e sensibile all’accessibilità per garantire un’esperienza soddisfacente e inclusiva per tutti i visitatori del Cinema Modernissimo.

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