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Membri dell’Oepac in Protesta: Quali sono le Criticità nel Supporto ai Bambini Disabili a Scuola?

Sono responsabili di favorire l’inclusione scolastica dei bambini disabili e spesso sono impiegati da cooperative e nonostante l’importanza del loro lavoro, i membri dell’Oepac ricevono stipendi miseri e solamente per 9 mesi all’anno.
A Roma la situazione si fa ancora più critica visto che, in aggiunta, si trovano senza salario se il bambino assistito non frequenta regolarmente la scuola.

Membri dell'Oepac

Chi sono i Membri dell’Oepac?

Gli operatori Oepac, definiti Operatore Educativo per l’Autonomia e la Comunicazione, rappresentano una categoria trascurata e scarsamente conosciuta nonostante il loro ruolo chiave nell’integrazione dei bambini disabili.

Spesso dipendenti da cooperative, operano in contesti scolastici, centri di accoglienza e servizi domiciliari.

In Italia, sono registrati circa 70.000 operatori Oepac, di cui 4.000 a Roma. La maggior parte ha contratti part-time per 12 ore settimanali con pausa estiva da giugno a settembre.

A Roma, gli Oepac stanno protestando contro i tagli al supporto per i bambini disabili imposti dal Comune. Dopo l’approvazione della nuova delibera di giunta del 19 ottobre, alcune cooperative avvisano i lavoratori della mancanza di fondi per pagare il servizio durante le assenze dei bambini.

Questa riduzione salariale si aggiunge alla già precaria condizione degli Oepac, che non ricevono stipendio per tre mesi all’anno, rendendo questa professione tra le più instabili e sfruttate in Italia.

La Scarsa e Incostante Retribuzione

La retribuzione degli operatori Oepac varia in base all’ente locale, con competenze e tipi di contratti differenti per regione.

Per il livello contrattuale D1, si parla di 9,15 euro lordi all’ora, ovvero 8 euro netti; per il contratto C1, un euro in meno. I contratti possono essere full-time (38 ore settimanali) o part-time, ma è raro avere un impiego a tempo pieno.

Molti integrano il reddito con lavori extra, come assistenza domiciliare, creando dipendenza dalla cooperativa. Si diffonde la pratica di contratti da 12 ore settimanali, il minimo previsto, con possibilità di estensione delle ore.

In seguito alla delibera di giunta del 19 ottobre, l’Oepac di Roma talvolta non riceve stipendio durante le assenze dei bambini. La mancanza di garanzie sul monte ore mensile porta a un taglio salariale del 25% se il bambino manca per una settimana, secondo Luca.

Aloisio spiega che dipende dalle nuove convenzioni tra cooperative e municipi: minori finanziamenti municipali significano meno fondi per le cooperative e meno pagamento per gli operatori Oepac.

I membri dell’Oepac Necessitano più Indipendenza e Riconoscimento

Il problema principale affrontato dagli operatori Oepac che operano nelle scuole riguarda il riconoscimento professionale. Collaborando con docenti di classe o di sostegno, gli Oepac facilitano l’integrazione degli studenti disabili.

Luca evidenzia che la figura dell’Oepac è ancora poco conosciuta, spesso confusa con quella di un collaboratore non specializzato nell’assistenza ai disabili.

Le Famiglie Scendono in Piazza a Protestare con i Membri dell’Oepac

Le famiglie e gli operatori Oepac protestano contro la drastica riduzione delle ore di assistenza agli studenti disabili nel XIV municipio.

A seguito di una manifestazione e dell’intervento della consulta per le persone con disabilità territoriale, la situazione è stata risolta a seguito di pressioni e richieste di risorse da parte delle commissioni scuola e politiche sociali di Monte Mario e del Comune di Roma.

Secondo le ultime informazioni, il servizio degli operatori verrà mantenuto con le ore originariamente previste fino alla fine dell’anno, con decisioni future ancora da prendere.

La situazione è emersa dopo un’allerta della presidente della consulta disabilità del XIV, Simona De Carlini, dovuta a un’imprevista comunicazione della direzione socio educativa territoriale.

Il Comune non aveva destinato i fondi previsti nel bilancio per le ore di assistenza, provocando tagli fino al 40% per 495 bambini del territorio. Tuttavia, dopo la mobilitazione delle famiglie, degli operatori e delle richieste delle istituzioni, è stato trovato un temporaneo rimedio al problema.

AltraVoce e l’Assistenza ai Ragazzi con Disabilità

Il programma Musicale Inclusivo Orchestrale di Altravoce offre l’opportunità a persone di diverse età con disabilità intellettive, sindromi genetiche e autismo di partecipare attivamente all’esperienza musicale.

Il metodo Esagramma, parte fondamentale di questo percorso, non richiede competenze strumentali pregresse, ma esige soltanto un interesse verso la musica. Questo approccio apre nuove prospettive, consentendo lo sviluppo di competenze cognitive, sociali ed emotive attraverso l’arte musicale.

Esagramma si impegna a rendere obiettivi significativi accessibili, superando ostacoli che una volta sembravano insuperabili.

Altravoce sta contribuendo all’edificazione di una società più inclusiva, in cui l’attenzione è rivolta alla personalità dell’individuo anziché focalizzarsi sulla sua disabilità.

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