Perché la musica ci emoziona: un linguaggio che parla anche ai genitori
Quando ascolti una canzone, non senti solo note e parole. Dentro c’è una grammatica nascosta, fatta di armonie e variazioni, che tocca corde profonde e smuove emozioni.
Nel video di Geopop con il musicista Ernesto Marciante, emerge un concetto semplice e potente: basta cambiare una nota per cambiare il colore di un brano. Un accordo maggiore diventa minore, la sensazione cambia, e improvvisamente la musica racconta un’altra storia.
Un linguaggio che arriva ai bambini
La musica è un linguaggio che parla anche ai più piccoli, capace di creare legami, stimolare curiosità e accendere emozioni difficili da esprimere a parole.
Quando un bambino suona o canta sta imparando a riconoscere la differenza tra “casa”, “tensione”, “attesa” e “gioia”. In questo modo, sta allenando sensibilità ed empatia.
Le piccole variazioni che fanno la differenza
Come racconta Marciante, “una nota cambia tutto l’universo”. Così come per le note, per un figlio, sono i piccoli gesti a fare la differenza: un genitore che ascolta, un incoraggiamento durante una prova, la libertà di sperimentare senza paura di sbagliare.
Perché la musica emoziona davvero
La musica ci emoziona perché ci accompagna in un vero e proprio viaggio. A volte ci fa sentire protetti, come a casa. Altre volte ci lascia sospesi, in attesa. Poi arriva quel momento in cui ci dà la spinta per ripartire. Questo movimento di emozioni è lo stesso che un bambino, passo dopo passo, impara a riconoscere dentro di sé.
Il prossimo ascolto insieme può diventare un’occasione per fermarsi, respirare e scoprire come vostro figlio percepisce il mondo.
Ogni nota è un modo per conoscersi un po’ di più.
L’approccio di Altravoce
Scopri i nostri percorsi di Musicoterapia Orchestrale e prenota qui il tuo colloquio di ingresso.
Un’opportunità per dare a tuo figlio strumenti concreti per crescere, esprimersi e stare meglio ogni giorno.