Mondo Abilità

Il Blog di Altravoce Onlus

L’amore con una marcia in più

Amore e disabilità: purtroppo un tema che da troppa gente è considerato ancora tabù.

Tutti in questo mondo hanno la capacità di amare: il problema sta nel trovare la persona che ci fa battere il cuore, che sia causa di “nuvole di farfalle” da sentire nello stomaco. A volte il sentimento è così irrazionale che ci sentiamo completamente “in aria” se pensiamo all’altra persona, magari anche dopo anni che stiamo con lei. Come è possibile?

Altre volte ripensiamo ad una nostra vecchia “fiamma” e sentiamo la profonda diversità che ci divide e pensiamo “come facevo a stare con quella persona”?

La risposta è una. Ce lo dimentichiamo spesso, lo diamo troppo per scontato ma seguiamo il cuore, come sempre abbiamo fatto e come sempre faremo.

Dobbiamo renderci conto che in amore non serve giudicare. Serve vivere.

Questa fantastica storia di amore e disabilità parla di Carmelo e Nicole, due giovani fidanzati con la sindrome di Down che sfidano il bigottismo su questa condizione di vita, purtroppo ancora dilagante tra le persone ignoranti che pensano di potersi elevare ad uno stadio di superiorità soltanto avendo un cromosoma in meno.

Una scintilla meravigliosa

Carmelo ha 31 anni ed è di Aidone, comune nei pressi di Enna, in Sicilia. Ha una vita molto piena, che lo ha portato anche a vincere il Mondiale di calcio a 5 con la Nazionale Italiana della FISDIR (Federazione Italiana Disabilità Intellettivo-Relazionale) nel 2017. Nicole, 26 anni, invece è di Biella – ed è una campionessa assoluta di atletica leggera paralimpica, nella quale detiene il record europeo dei 100 metri e del salto in lungo, che poi trasforma in mondiale nella manifestazione iridata del 2016 – dove vince 4 ori e un argento e stabilisce un nuovo record mondiale nel triathlon.

Insomma, una coppia di sportivi. Sarà questo che li ha fatti intendere bene sin da subito, quando si sono incrociati a Firenze. “L’ho guardato e ho pensato, che bellissimo ragazzo!” dichiara Nicole con gli occhi sognanti di una donna che sa quello che vuole e consapevole di ciò che prova. “A Firenze era una stella sotto le stelle” ribatte Carmelo, che appare sicuro anche su cosa vuole fare in futuro:

“Vorrei avere la scelta di poterle fare la proposta di matrimonio in un futuro, voglio una famiglia con lei”.

Su questo è d’accordo anche Nicole. “Sì, ho un cromosoma in più, ma anche una marcia in più” dice orgogliosa, consapevole dei pregiudizi che spesso accompagnano il modo in cui le altre persone si approcciano a chi è nella loro condizione.

La sindrome per me è solo un piccolo cromosoma in più.

In queste parole di Carmelo si può vedere davvero la naturalezza con cui sia lui che la sua fidanzata approcciano la vita. Non dimentica però ciò che il suo paese, Aidone, ha fatto per lui: ringrazia tutti gli abitanti per essere sempre stati gentili e per essersi impegnati nel farlo sentire sempre parte integrante della comunità.

Abbattiamo i pregiudizi!

In un mondo ideale, questo articolo non dovrebbe essere scritto, come non dovrebbe esistere la clip video realizzata da Fanpage. Se la gente si concentrasse sulle cose importanti invece che sulle differenze, i problemi al mondo sarebbero per lo meno dimezzati, perché nessuno giudicherebbe più la scelta di chi, come questa coppia, vuole abbattere i cliché legati alla Sindrome di Down.

Sì, hanno un cromosoma in più, ma hanno anche due occhi, un naso e una bocca – e nessuno dice “oh guarda, quello ha gli occhi!” perché risulterebbe stupido evidenziare una cosa così naturale.

Senza perdersi in retorica spicciola e qualunquista, chi ha la sindrome di Down non è uguale a chi non ce l’ha, è diverso, così come ognuno di noi è diverso da un altro anche se non si ha una disabilità.

La diversità salverà il mondo

Le diversità sono quell’unica cosa che rende interessante il mondo: ogni essere umano è unico e differente da un altro. Pensiamo ai gemelli monozigoti: persino loro hanno parecchie differenze!

E’ quindi così strano l’amore tra Nicole e Carmelo? Non sono soltanto uno spot per lo slogan “amore e disabilità”.  Io ci vedo solo due persone che si amano e vogliono avere una famiglia, come gran parte di noi.

E non si deve bloccare l’amore. Mai.

Noi ad Altravoce promuoviamo ovviamente un altro tipo di amore, che trascende dai rapporti romantici – e arriva dritto al cuore della musica. Che tra l’altro è il mezzo più utilizzato per arrivare ad avere una relazione e per esprimere ciò che proviamo.

Cristian Petenzi

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