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Musica: Il Suo Ruolo Nel Tempo

La Musica non ha sempre avuto la stessa considerazione nel corso delle differenti epoche storiche. Il riconoscimento definitivo e scientificamente provato del suo ruolo formativo è stato confermato in tempi recenti. Questo riconoscimento ha portato all’affermarsi della MusicoTerapia come strumento educativo, riabilitativo e terapeutico.

Vediamo insieme l’evolversi della concezione musicale e l’eredità lasciata da due epoche storiche: illuminismo e romanticismo.

La Concezione Illuministica Della Musica

I benefici della Musica erano già ben conosciuti fin dall’antichità. Vi sono attestazioni di come essa fosse usata a scopi terapeutici fin dall’antica Grecia.

Il ruolo assegnato e la posizione nella società della Musica, tuttavia, si sono modificati nel tempo.

Nell’Illuminismo Settecentesco l’uso della ragione dominava. La ragione e la razionalità erano viste come unico mezzo per esplorare e comprendere la realtà. A causa di questo, il ruolo formativo della musica non ebbe il giusto riconoscimento. La Musica si serve infatti dell’immaginazione, tocca direttamente la sfera mentale e psicologica. Essa è strettamente collegata alle emozioni soggettive, a piacere personale, all’essenza spirituale dell’Uomo.

Questa lontananza dal puro intelletto illuministico, ha fatto sì che essa venisse declassata come forma di arte. L’arte era infatti vista come ornamento, come un surplus nell’esistenza umana. Il suo sviluppò continuò in parallelo ad altre forme di espressione (filosofia, scienza) ma senza intrecciarsi con esse.

La Musica veniva sì eseguita ma legata a contesti cerimoniali e ludici, estetici. Non le erano riconosciute la capacità di “illuminare” la mente né quella di arricchire la conoscenza del mondo. Questa è la visione che rimane fino alla fine del XVIII secolo. Musica come strumento di piacere, non strumento di cultura. Strumento per divertire. Strumento per accompagnare la Poesia.

Anche le antiche dottrine del fatto musicale sono state riadattate, lette in chiave differente. La composizione diveniva quindi campo teorico per l’analisi di tecniche compositive ed esecutive.

Il retaggio illuministico è ancora percepibile nella nostra società. Mitigato però da quello Romantico.

La Concezione Romantica

In antitesi alle idee del movimento dell’Illuminismo, nasce il Romanticismo. Questo movimento culturale si sviluppa al termine del XVIII secolo in Germania, per poi diffondersi in tutta Europa nel secolo successivo.

Alla base del Romanticismo vi sono un’inquietudine diffusa e un generale bisogno di rinnovamento, soprattutto contro l’Illuminismo, contro l’esaltazione della razionalità. Ciò che infatti i romantici vanno a recuperare, è la scoperta e l’attenzione assoluta verso l’Io. Una forte attenzione verso l’interiorità e l’individualità più intima.

Questo nuovo modo di sentire la Musica, comportò:

  • il privilegiare la Musica come lingua del sentimento;
  • la ricerca di nuovi modi di pensare l’autonomia del musicale;
  • emancipazione del musicale dal razionale, dal poetico e dall’etico;
  • la scissione fra ragione e sentimento;

Il legame tra Musica e sentimenti è ben interpretato da Rousseau, che esalta la sua capacità di descrivere i sentimenti. Si tratta però di una descrizione concepita come naturale, immediata, istintiva e soggettiva.

Da qui prendono le mosse le considerazioni di Diderot, che riduce la Musica ad un “grido animale”, un modo per esprimere violentemente le passioni.

Questa concezione si pone lontana da quelle più antiche sopracitate, come quella Greca. I Classici, infatti, erano fermamente convinti dell’utilità benigna della Musica nel plasmare l’uomo, la sua morale, la sua etica, la civiltà sociale stessa.

Nascita Dei Luoghi Comuni

Un luogo comune che ancora esiste è nato in quei secoli. L’illuministica idea dell’espressività musicale come solo linguaggio del sentimento. Questo ha fatto sì che la rilevanza cognitiva della musica venisse tralasciata.

Di derivazione romantica sono le idee del:

  • compositore come maestro esoterico
  • conservatorio come noviziato
  • concerto come “rito sacro” per i devoti uditori

Questa aura di sacralità è servita anche a nutrire, in tempi più recenti, la commercializzazione dell’arte.

L’enfasi romantica fu anche causa di una regressione dell’educazione musicale.

Tutte queste contraddizioni favoriranno, tra XIX e X secolo, una radicale rottura con il gusto del pubblico. Con Schönberg si assiste alla nascita della “nuova musica” coltivando idealità di pensiero alto e di eccellenza umanistica.

Se gli effetti di questa rottura rimangono ancora da esplorare, una cosa è certa: è molto ampio il divario tra musica-passatempo e musica per pensare e rappresentare il nostro tempo.

Giada Franzoni

Guarisce dalla leucemia anche grazie alla musica

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