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Ballare Al Buio: Il Corso DI Tango Per Persone Non Vedenti

La musica, in tutte le sue forme, ha di per sé un positivo effetto su tutti noi. Negli ultimi anni è diventato chiaro anche quanto possa essere utile in una situazione di fragilità o disabilità. La MusicoTerapia prevede infatti l’uso della musica e di tutti i suoi elementi interni (tempo, ritmo..) in un processo con lo scopo di:promuovere la comunicazione, facilitare le relazioni, l’apprendimento, la motricità, l’espressione. Ma non solo la musica porta benefici nell’ambito della disabilità: anche ballare, come vedremo, può essere non solo possibile, ma anche istruttivo.

“Tango Al Buio”

“Tango al buio” è il titolo del libro scritto da Bruna Zarini, ballerina e insegnante di tango argentino, in seguito all’esperienza del corso che si è svolto dal 2009 al 2012 a Bologna. L’iniziativa è nata quasi per caso, dopo una serie di avvenimenti. Bruna ha ricevuto, in primo luogo, due telefonate di due aspiranti ballerini non vedenti. Secondariamente un’amica, Gaby Mann, ha raccontato di come durante un viaggio avesse ballato il tango con un uomo cieco. A concludere vi è stato l’incontro con l’Unione Italiana Ciechi.  

A questo punto sorgeva un problema: come insegnare concretamente il tango a persone che non potevano vedere né la postura del corpo, né la posizione dei piedi? Non era chiaro come si sarebbero potuti orientare nello spazio mantenendola direzione al ritmo della musica, e qui è iniziato il ragionamento. Il tango, infatti, non consta solo di sentimenti e vibrazioni interiori, ma anche di sensazioni tattili. Ed ecco la soluzione che ne consegue: spostare tutto dall’aspetto visivo a quello sensoriale.

Gli Esordi: Perché Ballare Senza Vedere E’ Possibile!

Bruna Zarini e l’amica Gaby Mann hanno iniziato un difficile percorso di ricerca e sperimentazione a stretto contatto con il mondo di chi non può vedere. In tale percorso sono state aiutare dal musicista di tango cieco Massimo Tagliata e anche dall’allora presidente dell’Unione Italiana Ciechi Egidio Sosio. Ha dovuto creare un vero e proprio metodo che permettesse alle persone cieche di ballare.

Uno dei punti fondamentali è questo:

  • Quello che non si può vedere può essere toccato.
  • Ciò che deve necessariamente essere visto, può essere descritto con chiarezza lessicale e buon tono di voce.

Bruna doveva trasmettere con il corpo e con le parole ciò che era abituata a far vedere. E ha permesso così ai suoi allievi di poter capire la postura e la posizione di un determinato passo. Guardare con le mani, insegnare con il corpo e con le parole.

Il primo corso comprese 7 persone non vedenti o ipovedenti, con altrettanti assistenti ballerini. Era il 19 Maggio 2009.

Gli ostacoli erano sì presenti, ma vennero superati di lezione in lezione, con continui aggiustamenti. Gli allievi hanno dimostrato grandi abilità nell’apprendimento e.. dopo solo tre mesi dall’inizio del corso, gli allievi si esibirono in pubblico a Verona in occasione dell’evento ”la grande sfida”.

Il tango ha la capacità di stimolare sia la sfera sensoriale che quella emotiva. Ho pensato che il tango è permeato non solo di vibrazioni interiori e di sentimenti ma anche di sensazioni tattili, e ho spostato tutto dall’aspetto visivo a quello sensoriale

Bruna Zarini

Dal 2012 l’insegnante si è trasferita a Rodi, n Grecia, dove continua a insegnare questa splendida arte.

Guarisce dalla leucemia anche grazie alla musica

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