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Bradley Cooper Interpreta Leonard Bernstein per Netflix

L’avresti mai detto che quello qui sopra (il personaggio di Leonard Bernstein) sia Bradley Cooper? Sono le immagini che Netflix ha pubblicato su Twitter per ingolosire un po’ i suoi spettatori. Il film si chiamerà “Maestro” e vedrà il bellissimo attore hollywoodiano nei panni del famoso direttore d’orchestra.

Carey Mulligan e Bradley Cooper in "Maestro".

Il ruolo è interpretato insieme a Carey Mulligan nei panni della moglie di Bernstein, Felicia Montealegre, e Jeremy Strong fa la parte del critico John Gruen.

Spielberg e Scorsese saranno i produttori

IMDb.com – il famoso sito di informazioni su film, attori ecc. – dice che la trama sarà incentrata sulla <<complessa storia d’amore tra Leonard e Felicia, una storia che abbraccia oltre 30 anni – dal momento in cui si sono incontrati nel 1946 a una festa, continuando attraverso due fidanzamenti, un matrimonio di 25 anni e tre figli>>.
Spielberg è uno dei produttori del film, così come il famoso regista Martin Scorsese. Secondo Variety, la produzione è iniziata il mese scorso.

Chi è Leonard Bernstein

Se, oltre a seguire ciò che facciamo con le persone con disabilità mentale e la musica ad Altravoce – come ad esempio il Triennio di Musica Inclusiva o l’Orchestra Sinfonica Altravoce (questa quando si riesce a raccogliere i fondi) – ascolti musica probabilmente ti sarai chiesto: musica e melodia sono la stessa cosa?

Una domanda che a un musicista potrà sembrare strana, ma che a un “cittadino comune” può risuonare nella testa.

Il leggendario compositore e direttore d’orchestra americano Leonard Bernstein è stato uno dei pochi che ha permesso di capire questo aspetto al grande pubblico. Nel video qui sotto lo vedrai infatti durante un documentario e prova aperta.

La risposta in parole semplici

Bernstein fa in modo di mostrare in parole semplici la risposta a questa domanda; in pochi minuti è capace di spiegare se è possibile scrivere una musica che non contenga una melodia, e il video “Bernstein vi spiega la musica” ce lo conferma.

Il compositore e direttore d'orchestra americano Leonard Bernstein nel 1970.

Dunque la musica e la melodia sono la stessa cosa? Leonard Bernstein risponde: “In un certo senso lo sono, perché la musica è composta dai suoni che cambiano e si muovono a tempo, che è praticamente la stessa definizione della melodia; una serie di note che procedono a tempo una dopo l’altra. Quindi è impossibile scrivere musica che non contenga una melodia.”

E dopo aver fatto questa semplice spiegazione fa suonare una nota nel piano, seguita da un’altra e un’altra ancora; e nel continuare con l’esecuzione della partitura, anche gli altri strumenti della sua orchestra si uniscono a lui, suonando quella che poi capiamo essere la “marcia nuziale”. Oltre ad aiutare alle persone a capire concetti complessi con parole semplici, Leonard Bernstein è riuscito a darci una dimostrazione di quello che spiegava. Se lo facessero alcuni insegnanti a scuola, i voti dei ragazzi sarebbero diversi, e magari potrebbero trovare la propria missione di vita, nella musica (e chissà, anche a fianco di bambini, ragazzi e adulti con disabilità mentale).

La musica per Leonard Bernstein è un linguaggio semplice

Hai visto i visi delle persone che lo ascoltavano – nel video – e quanto fossero concentrati su ogni parola che diceva? Leonard Bernstein ci meraviglia anche perché ci fa capire la differenza senza andare a sfogliare un libro, attività che può essere poco attraente per alcuni.

Questo metodo d’insegnamento potrebbe essere utilizzato anche dalla nostra Orchestra Sinfonica Altravoce a ben pensarci! Utilizzare un linguaggio semplice che può arrivare a chi vuole imparare la musica in “chiave semplice” e in modo avvincente e coinvolgente; non a caso la grande piattaforma streaming mondialmente conosciuta Netflix ha deciso di puntare sul grande direttore d’orchestra e produrre un film biografico con la top star cinematografica Bradley Cooper, irriconoscibile nella prima foto del film Maestro.

La musica classica secondo Bernstein

Durante la prova, Bernstein si concentra sul come si scrive una melodia e arriva al meraviglioso mondo della musica sinfonica, dove insieme alla sua orchestra suona sinfonie che tante persone considerano “difficili”, come la 5° o la 7° Sinfonia di Beethoven, che alcune persone dicono di essere “senza melodia”. In questo caso il Maestro le corregge. Chi è lontano dalla musica, magari la ascolta ma senza “orecchio”. Di solito considera “la melodia” al pari del cosiddetto “ritornello”, ovvero una melodia riconoscibile, ripetuta e cantabile.

La melodia si chiama tema

Nella musica sinfonica, la melodia non è rinchiusa in un “ritornello” (scusateci musicisti, sappiamo che il ritornello è un’altra cosa ancora, ma… ci intendiamo) bensì la melodia più importante si sviluppa lungo tutto il brano, con delle continue variazioni – dei cambi di melodia – e dunque possiamo distinguere la melodia “principale” come “il Tema” – e le altre come “temi” o “sottotemi”. Ad esempio l’inizio della 5° sinfonia di Beethoven è composta di temi sinfonici che possiamo avvertire come “meno melodici” dice lui, che sarebbe più corretto tradurre come “tema incompleto”. Te lo ricordi, lo fischietti ma in sé ti richiama una continuazione. Dopo che lo hai cantato la tua mente ti chiede… “e poi… come continua?”.

Diverso è invece un tema sinfonico più melodico, più completo, e molto amato, come quello della 6° sinfonia di Čajkovskij.

Il Genio di Bernstein

Sarà capace Bradley Cooper di riproporre sul “grande schermo” la bravura di Leonard Bernstein? Sicuramente tanti sarebbero d’accordo nel riconoscere che “I geni usano sempre parole semplici” poiché “se capisci l’argomento, lo spiegherai in modo semplice”.

Bernstein: una leggenda nel mondo del musicale, nell’ambito delle composizioni è noto soprattutto per aver composto la musica per “West Side Story”, lo spettacolo di Broadway del 1957 che ha dato vita al film del 1961 e al recente remake di Steven Spielberg. Morì nel 1990 all’età di 72 anni.

Mettiamoci all’opera

La top star interpreterà il ruolo di uno dei grandi compositori e genio didattico, il cui metodo di insegnamento “in chiave semplice” si può usare nella nostra Orchestra Sinfonica Inclusiva. Allora sarà compito dei musicisti ed insegnanti di Altravoce usare il metodo d’insegnamento di Bernstein, facendo in modo che i nostri ragazzi con disabilità imparino in “chiave semplice” a suonare i loro strumenti e concetti base della musica.

Katherin Sanchez

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