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Servizio Civile Altravoce

Servizio Civile Universale nell’anno europeo dei giovani

“Nell’ambito dell’anno europeo dei giovani, il 2022 ha rappresentato per il servizio civile un momento di grande sfide e innovazione” spiega Laura Massoli, direttrice dell’Ufficio per il Servizio civile universale nel Forum PA 2022, che si è tenuto dal 14 al 17 giugno a Roma presso l’auditorium della Tecnica.

Questo seminario ha offerto l’occasione di approfondire il sistema del servizio civile, della governance istituzionale e delle sfide rappresentate dal PNRR, oltre che attraverso le testimonianze di alcuni ragazzi, protagonisti diretti dell’esperienza dell’SCU.

Storia del Servizio Civile

Il Servizio civile nasce nel 1972 come diritto all’obiezione di coscienza al Servizio militare. Con la Legge n. 64/2001, viene istituito quello nazionale su base volontaria, aperto anche alle donne. Nel 2005 il servizio di leva obbligatorio viene sospeso mentre prosegue il percorso di crescita del Servizio Civile su base volontaria. Infine, con il Dlgs n. 40/2017, da nazionale diventa universale, con l’obiettivo di renderlo un’esperienza aperta a tutti i giovani che desiderano farla.

Nella catena della solidarietà sociale, ognuno, nel suo piccolo, può essere anello essenziale.

Donare il proprio tempo a servizio degli altri

La scelta di donare parte del proprio tempo a servizio degli altri è l’espressione reale e concreta di uno dei principi cardini della Costituzione italiana: il principio di solidarietà.

Il Servizio Civile Universale, anche ad Altravoce, è la scelta volontaria di dedicare alcuni mesi della propria vita al servizio di difesa, non armata e non violenta, della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, attraverso azioni per le comunità e per il territorio.

Esperienza da vivere con entusiasmo, passione e desiderio di portare aiuto, speranza e fiducia a favore della comunità e del territorio in cui si opera.

Cittadinanza attiva nei giovani con il SCU

Il servizio civile universale, oltre a rappresentare una importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani. Il SCU prevede un impegno per gli altri, una partecipazione di responsabilità, una occasione per crescere confrontandosi, un modo per conoscere diverse realtà, per capire e condividere.

Comprende uno strumento di pace e di integrazione, una crescita professionale, una forma di aiuto a chi vive in disagio o ha minori opportunità.

E’ un atto di amore e di solidarietà verso gli altri, una occasione di confronto con altre culture, una risorsa per il Paese, e una esperienza utile per avvicinarsi al mondo del lavoro.

Settori di intervento del Servizio civile universale

I settori di intervento in Italia e all’esterno nei quali gli Enti propongono i progetti che vedono impegnati i volontari sono:

  • assistenza (in cui partecipa Altravoce con il progetto Un’educazione orizzontale e diffusa, dove gli operatori volontari affiancano il personale nella gestione delle attività, con particolare riguardo alle mansioni di back office, segreteria organizzativa, affiancamento di persone con disabilità nei percorsi educativi e clinici sinfonici)
  • protezione civile
  • patrimonio ambientale e riqualificazione urbana
  • patrimonio storico, artistico e culturale
  • educazione e promozione culturale, paesaggistica, ambientale, dello sport, del turismo sostenibile e sociale
  • agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità
  • promozione della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo
  • promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.

Attori e durata del SCU

L’SCU è un sistema che prevede diversi attori, quali target sono i volontari giovani, gli enti promotori dei progetti, soggetti pubblici e privati iscritti all’Albo, l’intera comunità che raccoglie i benefici grazie alla realizzazione dei progetti e lo Stato, attraverso il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, le Regioni e le Province autonome che gestiscono l’intero sistema.

Il SCU ha una durata flessibile tra 8 e i 12 mesi, a seconda del progetto e un’orario di attività che prevede un monte ore di 1.145 ore per i dodici mesi.

SCU. Un’occasione di crescita personale e di formazione.

Alla volontà di dare qualcosa di sé agli altri e al proprio Paese, diventare volontario del Servizio civile aggiunge la possibilità di acquisire conoscenze. Competenze pratiche che saranno utili poi nel mondo del lavoro e, più in generale, rappresenta un’occasione di crescita personale e di formazione. Per questo il Servizio civile può rappresentare un’utile esperienza da spendere in ambito lavorativo.

Il Dlgs, 6 marzo 2017, n.40 prevede che vengano determinati i cosiddetti crediti formativi per coloro che prestano il Servizio civile universale, che possono essere poi riconosciuti nell’ambito dell’istruzione o della formazione professionale. Anche le università possono riconoscere crediti formativi per attività prestate nel corso del Servizio civile universale rilevanti per il curriculum degli studi.

I giovani che scelgono di partecipare alla realizzazione di progetti di Servizio civile universale hanno diritto ad avere una formazione generale ed una specifica. La formazione generale è basata sulla conoscenza dei principi che sono alla base del servizio civile universale. La formazione specifica è collegata al progetto.

Servizio civile digitale (SCD) come novità

La novità di quest’anno, ancora in fase di sperimentazione, è il Servizio civile digitale. Durante il Seminario a Roma, Silvia Losco, dirigente servizio programmazione degli interventi e gestione dell’Albo – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio civile universale – ha messo in luce la novità di quest’anno: il Servizio civile digitale. Con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e il potenziamento delle competenze digitali dei cittadini, rafforzare le competenze digitali e il capitale culturale degli operatori volontari partecipanti. Inoltre di sostenere l’inclusione digitale come servizio de assistenza rivolto alle comunità o a particolari categorie di persone.

Chi l’ha già fatto dice…

“Chiunque tu sia, da qualunque posto tu provenga, qualunque sia la tua storia, non importa quanto possa essere grande o piccolo l’aiuto, l’importante è che ci sia anche il tuo”. (Elisa)

“È stata una occasione importante per far crescere i miei punti di forza e per lavorare su quelli di debolezza”. (Simona)


“È un viaggio di cui non ci si può pentire”. (Laura)


“Ora sono consapevole delle mie capacità e riesco a vedere la soddisfazione di quei colleghi, ormai amici, che non si sono fermati davanti alla mia insicurezza”. (Elisa)

Io ho scelto il Servizio Civile Universale ad Altravoce?

E tu? Mi raggiungi?

Katherin Sanchez


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