Mondo Abilità

Il Blog di Altravoce Onlus

Il Re Tarantola: Intervista a Manuel Bonzi, Cantautore ed Educatore, tra Musica e Disabilità.

Nell’ultimo periodo sto proponendo a voi tutti, lettori e sostenitori di AltraVoce, anche alcune storie che provengono dalla Valle Camonica. Storie che hanno come temi fondamentali quelli della musica, dell’arte, della disabilità e dell’inclusione. Oggi vi vogliamo raccontare di un artista camuno, attivo e conosciuto in tutta Italia. Artista che opera anche nel campo della disabilità, col suo lavoro da educatore. Lo ringraziamo per l’intervista, dove ci ha raccontato della sua vita da cantautore e musicista e della sua carriera professionale. Un ragazzo davvero in gamba, ironico e simpatico, ed allo stesso tempo molto profondo ed impegnato.

Ciao Manuel, e Grazie Per la Disponibilità a Questa Intervista. Vuoi Raccontare ai Nostri Lettori Cosa Fai nella Vita?

Ciao, grazie a voi!
Lavoro come educatore accanto a persone con disabilità presso la Cooperativa azzurra di Darfo B.T. (Bs). Faccio questo lavoro da ormai più di 12 anni, 10 dei quali nella Comunità Socio Sanitaria (per i primi 3 anni dividendomi anche nel servizio diurno del Centro socio-Educativo), mentre negli ultimi 2 mi sono spostato nel servizio di assistenza scolastica e domiciliare. Integro questo lavoro con la musica. Musica che reputo un “lavoretto part-time”. Oltre che una passione. In quest’ambito porto avanti un progetto cantautorale abbastanza alternativo. Questo progetto si chiama: “Il re tarantola”. Mi occupo anche di promozione musicale/artistica con “La stalla domestica”, organizzazione con la quale, quando riesco, provo ad aiutare altri artisti a farsi conoscere, attraverso servizi di ufficio stampa e l’organizzazione di eventi.

Ci parli un po’ della tua carriera musicale?

Ho iniziato a suonare in ambito locale. Circa verso l’inizio degli anni duemila. Successivamente con il duo “Gli eroi”, verso il 2008, abbiamo cominciato a girare un po’ per l’Italia. Dopo l’inizio del progetto de “Il re tarantola”, dalla pubblicazione del primo dei 3 dischi (più un Ep) usciti fino ad ora, sono riuscito a farmi conoscere un po’ in tutta Italia.

Ad AltraVoce Conosciamo e Parliamo Spesso dell’Emozione dei Concerti. Vuoi Raccontarci Alcune delle Tue Esperienze Dal Vivo più Significative?

I concerti che personalmente mi hanno emozionato di più sono:

  • Il concerto con Caparezza alla Festa di Radio Onda D’urto del 2012. In quell’occasione abbiamo suonato davanti a 10000 persone ed era appena uscito il primo disco. Non eravamo così abituati a suonare ad eventi così grandi.
  • Quando abbiamo suonato con i Tre Allegri Ragazzi Morti in Sardegna nel 2016.
  • Il concerto a Berlino con i Marta sui Tubi. (Perché essere chiamati per suonare e cantare all’estero in italiano è una cosa che ti dona un po’ di orgoglio.

Per quanto riguarda il concerto in Sardegna con i Tre Allegri Ragazzi Morti, vi racconto un aneddoto. Loro sono il gruppo con cui sono cresciuto nell’adolescenza e che ho ascoltato di più tra i gruppi italiani.
Curioso e divertente come li avrò visti dal vivo a Brescia o in provincia almeno una trentina di volte. Mi fa ridere il fatto che sono riuscito a dividere il palco con loro in Sardegna. Anche loro mi conoscevano di nome e quando mi hanno visto, Davide Toffolo (il cantante) mi ha detto: “Il re tarantola, anche qua!!??”

Ad oggi ho fatto più di 300 concerti come “Il Re tarantola”, dividendo il palco, o suonando in eventi, dov’erano presenti tra gli altri: Caparezza, Francesca Michelin, Daft punk, Tre allegri ragazzi morti, Simone Cristicchi, Diodato, Dimartino, Marta sui tubi (a Berlino), I cani e altri gruppi molto noti dell’ambito nazionale.

Oltre alla Carriera Musicale, ci Racconti in Maniera più Dettagliata in Cosa Consiste Invece il Tuo Lavoro Come Educatore?

Si tratta di una domanda un po’ complessa da spiegare in due righe. Sintetizzando al massimo penso che, in primo luogo, si tratti di cercare di far stare meglio possibile le persone che si stanno aiutando. Personalmente penso che senza la necessaria serenità o allegria sia difficile fare e ricevere un’educazione, che sicuramente non si può impartire solo con obblighi e scontri.

“Penso che le parole “autonomia” ed “inclusione” siano quelle fondamentali del mio lavoro come educatore”

Far si che ogni persona riesca, a seconda delle sue possibilità, ad acquisire il maggior grado di autonomia. Autonomia nello svolgere azioni e nel prendere le proprie decisioni. Questo credo sia uno degli aspetti fondamentali di ogni essere umano, essendo un aspetto che si ripercuote direttamente sulla libertà. Ed oltre a questo, anche ed appunto sul grado di felicità e serenità della persona. L’inclusione invece riguarda il riuscire a costruire la maggior quantità di “reti” all’interno della comunità per far si che ogni individuo possa vivere la sua vita con pienezza.

Lavorando in Due Campi Nobili ed Importanti, come la Musica e la Cultura, ed il Sostegno e l’Assistenza alle Persone Affette da Disabilità, hai Avuto Modo di Notare delle Occasioni in cui Proprio la Musica è Stata Utile e Benevola Anche nel Campo dell’Assistenza e della Disabilità?

Prima di tutto posso dire che conosco “Altravoce” perchè quando lavoravo in comunità ci portavo alcuni utenti. Oltretutto ho assistito più volte allo spettacolo annuale e sono rimasto sbalordito dal progetto e mi sono anche un po’ commosso se devo dire la verità. In questi spettacoli si riusciva a percepire l’autonomia e l’integrazione di ogni membro dell’orchestra. Ognuno in quella realtà riesce ad esprimersi e a portare il proprio contributo a seconda della propria capacità e personalità e al tempo stesso i ragazzi sono contenti di far parte di un gruppo dove “normodotati” e disabili collaborano come un tutt’uno e ognuno ha il proprio valore, i propri compiti e le proprie responsabilità. Tornando invece sul personale, io credo che la musica sia strettamente legata alla politica e al sociale, anche quando un autore non si espone affrontando tematiche in maniera diretta o seriosa, ma appunto lo fa in una maniera un po’ più obliqua, che forse per questo definirei “artistica”.

“Ad esempio, nelle canzoni del Re tarantola non faccio altro che elogiare i difetti e le imperfezioni che, alla fine dei conti, rendono le persone uniche, tema che tratto nella mia musica, in fondo cos’è la disabilità se non qualcosa che ci differenzia rispetto alla immagine del “normale” che ci instillano?”

“Una Persona Disabile Viene anche Detta “Diversamente Abile” ed in Questo Senso lo Siamo Tutti, con i Nostri Pregi, i Nostri Difetti e le Nostre Attitudini, ed è Forse Questa Cosa che ci Rende Individui Unici”

Tutto sta nel trovare una valenza positiva nei propri pregi e i propri difetti, così da poter creare qualcosa e vivere una vita quanto più originale e personale. Non a caso i migliori artisti e autori erano anche particolari e giudicati un po’ “pazzi” .

Quando parlo di questi temi parlo seriamente, non è un eccesso di buonismo. Ad esempio “Zeus” (la rivista che viene pubblicata e scritta dagli utenti della cooperativa “Il cardo”), è una delle cose più artistiche, spassose e profonde che mi capita di leggere. Io stesso, nelle canzoni che scrivo, spesso ho usufruito dei discorsi che facevo con gli utenti che seguivo per trarne ispirazione. Ripeto, ognuno deve essere messo nelle condizioni di esprimersi per quanto più possibile rispetto alle sue potenzialità. La sfida quindi dev’essere –  nella musica, come nell’arte e nella comunicazione in generale – nella narrazione della diversità come concetto fondamentale per lo sviluppo di una cultura migliore, sperando che prevalga sulle dannose rappresentazioni di  ostentazione della ricchezza, della perfezione, della notorietà a tutti i costi e della prevaricazione, che vedo abbastanza radicate tra gli artisti e i comunicatori attuali.

Ti salutiamo e ti Ringraziamo per Averci Raccontato un po’ di Te e della tua Vita, dandoci Anche Bellissimi Messaggi Sulla Musica e Sulla Disabilità. Vuoi, infine, Raccontarci I Tuoi progetti futuri?

Musicalmente ho registrato delle cose nuove devo solo finalizzarle ed aspettare un paio di collaborazioni, poi vedrò come e quando pubblicarle. Questa estate non so se e quanto suonerò, un po’ come tutti insomma, perché più che altro non si sa se ci saranno luoghi ed occasioni che permettano di organizzare dei concerti, comunque la prendo con filosofia e fiducia. Lavorativamente spero che si possa riuscire a finire l’anno scolastico senza altre sorprese, dopodiché spero di poter andare in vacanza almeno una settimana da qualche parte. Ripeto, la serenità è importante! Ciao e grazie mille!

Guarisce dalla leucemia anche grazie alla musica

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