Mondo Abilità

Il Blog di Altravoce Onlus

Educazione attraverso la musica e il Metodo Esagramma

Parlando di Metodo Esagramma e MusicoTerapia Orchestrale, spesso si crede che la Musicoterapia possa curare. Questo perché in termini medici la parola “terapia” si riferisci alla guarigione di una malattia o di un disturbo fisico; chiaramente questo non è possibile in alcun modo. La MusicoTerapia Orchestrale – ad ogni modo – raggiunge grandi e concreti obiettivi: migliorare la qualità di vita di una persona disabile. Non parliamo dunque di terapia in senso medico. Bensì di riabilitazione ed educazione attraverso la musica, data la presenza della componente clinico-pedagogica-psicologica all’interno dei percorsi (MUSICOTERAPIA ORCHESTRALE: EFFETTI E QUOTIDIANITÀ).

Parlando di Musicoterapia (e non di MusicoTerapia Orchestrale) purtroppo si avverte una mancanza di percezione sugli effetti che può avere su una persona con disabilità. I risultati che questa disciplina ha dato non sono stati messi in evidenza adeguatamente nella popolazione in genere. Bibliografia ce n’è ma non validata in modo univoco. “Musicoterapia” diventa un termine ombrello, quasi che tutti sappiano fare musicoterapia.

Effetti nella quotidianità grazie alla musica

Il nostro Musicoterapista M°Cristian Petenzi – con una specialistica presso il Conservatorio di Verona – dice riguardo alla riabilitazione dei ragazzi. “Gli effetti a lungo termine della musica, combinata al metodo Esagramma, può fare realmente la differenza nella quotidianità di quel bambino o ragazzo con disabilità.”  

Ci riferiamo all’abbandono di certi comportamenti negativi e limitanti per lui o per gli altri. All’adozione di atteggiamenti più indipendenti a casa o a scuola. E’ grazie alla costante ricerca psicopedagogica quotidiana da parte dell’equipe di Altravoce che riusciamo a scoprire addirittura abilità che quel bambino o ragazzo con disabilità grave non si pensava potesse avere.

Sempre secondo il M°Petenzi. “La musica diventa per loro il mezzo con il quale sconfiggere il mostro che gli si annida dentro e che sussurra loro continuamente <<tu non puoi farcela>>.”

Il M°Petenzi collabora con Altravoce da sette anni. Anche lui vuole raggiungere la Missione primaria. Aiutare bambini, ragazzi, adulti con disabilità a vivere una vita davvero migliore. Tale aspetto è verificato dalla Ricerca in ambito metodologico Esagramma. Dopo 40 anni ricerca costante e oltre 10 centri presenti in Italia, si conferma essere “trasferibile” dalla Musica alla vita di quella persona con disabilità.

Chi è il “disabile”?

Nelle persone disabili, dove tanti vedono persone non capaci, noi vediamo persone con voglia di superarsi, ed è per questo che non ci stanchiamo di continuare a fare ricerca, con costante studio e incondizionata disponibilità da parte di musicisti, psicologi, educatori e insegnanti della nostra equipe. E adottiamo la metodologia Esagramma per diffondere e condividere musica intelligente (quella colta) con persone vulnerabili e fragili.

Ce lo racconta anche il nostro direttore esecutivo, il M°Fabio Dalceri che, nel suo primo concerto a metodo Esagramma – nel 2006 – era parte del pubblico e si era emozionato tantissimo. Lui stesso racconta mentre ascoltava l’Orchestra Sinfonica Esgramma: “Sul palco c’erano musicisti con e senza disabilità mentale e musicisti professionisti. Non riuscivi sempre a distinguere chi aveva una disabilità e chi no, anche nei momenti in cui guardavi con più attenzione”.

E questo significa che l’obiettivo della Musicoterapia Orchestrale a metodo Esagramma, in termini di inclusione, lo avevano raggiunto. E continua dicendo: “La cosa che colpiva maggiormente era sicuramente il cuore che questi musicisti mettevano nella propria personale interpretazione, con esecuzioni  “particolari” nonostante le enormi difficoltà di vita.”

Musicoterapia o Metodo Esagramma?

Il Metodo Esagramma è stato ideato da Pier Angelo Sequeri e Licia Sbattela, che dal 1984 hanno messo in pratica l‘idea di condividere uno spazio sinfonico orchestrale con persone con disabilità intellettiva (dunque “la Musica”) accessibile a tutti, indipendentemente dalla disabilità.

E noi ad Altravoce abbiamo scelto di dare più valore all’inclusione, agli aspetti che viviamo quotidianamente con i nostri bambini, ragazzi e adulti con disabilità, piuttosto che all’etichetta “Musicoterapia”. Abbiamo scelto di chiamare il metodo come deve essere chiamato: “Metodo Esagramma”.

Grazie a ciò i ragazzi che partecipano nel Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale, seguendo questo metodo di formazione musicale, trovano la strada per esprimersi, crescere e diventare più autonomi nel linguaggio, nelle relazioni e nelle abilità. Fondamentale per coloro che fanno fatica ad esprimere i loro sentimenti, che non possono parlare o possono muovere solo un dito.

Motivi nobili per continuare con l’educazione musicale

Sarà forse per le emozioni provate al concerto di Esagramma che il nostro direttore Fabio Dalceri ha voluto impegnarsi nel campo della disabilità, diventare Esperto in percorsi musicali inclusivi e riabilitativi a metodo Esagramma e fondare Altravoce? Sicuramente voleva, anzi vogliamo tutti noi qui dentro, dare la possibilità a quella persona fragile, di sentirsi parte integra e importante di un gruppo, evitando l’emarginazione, sviluppando autostima, socialità, amicizie e competenze. (Il tuo Settimo Senso: l’hai letto?).

Dunque l’importanza di usare il metodo Esagramma come principale metodo di insegnamento per l’inclusione è dato dai risultati in tutta Italia (non solo), che soddisfanno migliaia di famiglie ogni anno.

Katherin Sanchez

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