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Neuroriabilitazione. Altravoce

Neuroriabilitazione: Euterpe. Riduce lo stress dei bambini disabili

Durante il primo lockdown iniziato il 9 di marzo 2020 – mentre l’Italia si fermava – i ricercatori dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù lavoravano per sviluppare l’algoritmo musicale che aiuta il sonno e riduce lo stress dei bambini disabili. A carico del Dipartimento di Neuroriabilitazione con l’obiettivo di garantire la continuità delle sedute e delle cure presso il proprio domicilio.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Telemedicine and Telecare. E sono stati molto positivi.

L’Unità di Neuroriabilitazione e U.D.G.E.E. 

Cinquantotto terapisti e 50 posti letto. Sono i numeri dell’Unità di Neuroriabilitazione e U.D.G.E.E. (Unità di Degenza delle Gravi disabilità in Età Evolutiva) dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. 

La struttura si occupa dei bambini con un danno neurologico. Ovvero che hanno avuto una lesione cerebrale, spinale, dei nervi periferici, una patologia dei muscoli, o una patologia di tipo metabolico o genetico con un coinvolgimento del sistema nervoso che determina una disabilità complessa o articolata.

Unità all’interno di un Policlinico. Vantaggi

Difficilmente si trovano strutture ospedaliere con un reparto come quello di Neuroriabilitazione del Bambino Gesù. Di solito queste Unità non si trovano in realtà dedicate alla cura dei pazienti nella fase acuta della patologia.

Neuroriabilitazione
Il Dottor Enrico Castellli

Lo stesso Direttore del dipartimento Enrico Castelli ci spiega i vantaggi di avere l’Unità di Neuroriabilitazione all’interno di un Policlinico Pediatrico:

“Ci sono diversi vantaggi. Il primo è quello di poter trattare i bambini nella cosiddetta “fase acuta”: i nostri terapisti infatti intervengono anche nelle Terapie Intensive dell’ospedale. Il secondo vantaggio è la continuità della presa in carico del paziente dalla fase acuta alla fase post acuta, senza la necessità di trasferire il paziente in un altro ospedale (…) Un vantaggio ulteriore dell’operare in un Policlinico in cui sono presenti tutte le specialità pediatriche è quello di aver sviluppato la capacità di intervenire su pazienti di varie età, con qualsiasi patologia ed in ogni fase clinica della malattia. Dai bambini piccolissimi della Terapia Intensiva Neonatale fino agli adolescenti in cura presso altri reparti.”

Neoriabilitazione: Terapia Euterpe

E’ in questo contesto che è stata sviluppata – dai ricercatori del ospedale pediatrico di Roma – la tecnica riabilitativa Euterpe. Terapia che deve il suo nome alla mitologia greca e alla dea della musica. Essa viene regolarmente utilizzata dai terapisti del Dipartimento di Neuroriabilitazione per la stimolazione multisensoriale dei bambini con disabilità motorie e neurologiche. Prevede inoltre l’uso di suoni, musiche, immagini, aromi, oggetti, strumenti e luci, la cui combinazione viene adattata alle esigenze di ogni singolo paziente

Si tratta di suoni a particolari frequenze audio. Della voce della mamma o del bambino stesso. Musiche originali, canzoni, ninna nanne e immagini piacevoli.

Euterpe grazie alla Telemedicina

Uno dei risultati positivi del lockdown è sicuramente l’ampio uso della Telemedicina. Hanno così coinvolto 14 pazienti affetti da disturbi neurologici come paralisi celebrale infantilesindromi genetiche e malformazioni del cervello. Con età al di sotto dei 12 anni e con un’età media di 7 anni e 5 mesi

Nel periodo di sospensione delle visite non urgenti in Ospedale – a causa della pandemia Covid-19 (marzo-maggio 2020) – le famiglie coinvolte nella ricerca hanno ricevuto la composizione audio-video personalizzata da far ascoltare ai bambini 3 volte al giorno per 2 settimane di seguito.  

Neuroriabilitazione. Altravoce
Tommaso Liuzzi, musicoterapeuta del Bambino Gesù.

Risultati della Neuroriabilitazione

Una volta finita la sperimentazione. Gli effetti della terapia a domicilio sono stati valutati con appositi questionari scientificamente validati.

I risultati sono stati sorprendentemente significativi, in particolare:

  • la riduzione dei disturbi del sonno dei bambini,
  • la riduzione dei livelli di stress dei genitori e
  • il miglioramento della relazione bambino-genitore.

Come vediamo i risultati sono estremamente incoraggianti. E, come spiega la neuropsichiatra infantile Sarah Bompard:

“tutte le famiglie hanno proseguito la somministrazione dei componimenti audio-video personalizzati anche dopo il termine dello studio, dati i numerosi benefici riscontrati. Tra i nostri obiettivi futuri vi è sicuramente quello di condurre studi su un numero maggiore di pazienti e con patologie diverse”.

“Pure Altravoce…”

Dall’inizio della pandemia nel 2020 pure Altravoce si è rimboccato le maniche. E durante essa aveva creato uno sportello per la Didattica a Distanza con i nostri allievi (una specie di “Progetto DAD”). Si componeva principalmente di lezioni a distanza, con l’insegnante in sede che invitava alle lezioni Zoom l’allievo con disabilità mentale, che suonava da casa il proprio strumento.

Questa modalità è andata avanti per tutta la fine dell’anno accademico 2019/2020 e, per alcuni allievi, anche nel 2020/2021. Per fortuna ora le restrizioni sono meno rigide e abbiamo ricominciato con le lezioni in presenza.

Musica Disabili Altravoce
katherin sanchez

Katherin Sanchez

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