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Neuroriabilitazione: La Musica e Le sue Infinite Potenzialità

In questo periodo ci accingiamo ad uscire da due anni intensi, fatti di limiti, precauzioni e paure. La situazione di emergenza sanitaria ha cambiato profondamente le nostre vite. Sia per quel che riguarda le cose più frivole, sia quelle più serie. Non solo abbiamo evitato eventi di intrattenimento, bar e uscite con gli amici, che rimangono comunque una importante sfera per la socialità umana. Altre cose su cui la pandemia ha influito sono state le visite mediche e gli appuntamenti presso centri specializzati. A risentirne maggiormente le fasce più fragili della popolazione: anziani e persone con disabilità. Ed è qui che entra in campo l’argomento che tratteremo oggi: la neuroriabilitazione. Un ospedale ha infatti trovato un modo innovativo e scientifico per poter curare da casa.

La Neuroriabilitazione

Inizimo dai fondamenti. Con “riabilitazione” si intende una rieducazione, un insieme di interventi mirati al recupero (parziale o totale) di funzionalità perse o mancanti dlla nascita. Nel caso di disabilità, è un processo nel corso del quale si porta la persona a raggiungere il miglior livello di autonomia possibile sul piano

  • fisico,
  • funzionale,
  • sociale,
  • intellettivo
  • relazionale

Nello specifico, la neuroriabilitazione si occupa del recupero funzionale di coloro che hanno subito traumi o lesioni al Sistema Nervoso Centrale o Periferico. Le cause possono essere le più svariate: traumi improvvisi, malattie, condizioni genetiche, patologie connesse a disabilità.

Abbiamo la consapevolezza che ogni nostra attività motoria viene comandata e controllata costantemente dal sistema nervoso. Si ha quindi la possibilità di agire in maniera specifica sulla struttura nervosa lesa mediante stimoli sensitivi.

L’Algoritmo Musicale Che Riduce Lo Stress

Abbiamo tante volte parlato delle potenzialita infinite della musica in ambito terapeutico. E anche in questo caso è proprio lei a venire in aiuto

I ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù hanno sviluppato una tecnica riabilitativa per i bambini con disabilità costretti a casa durante il lockdown. Il tutto nasce dalla necessità di permettere una continuazione del piano riabilitativo che in Ospedale non poteva più essere effettuato. La nuova tecnica garantisc infatti la continuità delle sedute e delle cure presso il proprio domicilio. Come? Grazie ad un algoritmo musicle che migliora il sonno dei bambini, rilassandoli, e riducendo lo stress dei genitori. In sostanze è una precisa e specifica sequenza di suoni, voci, musiche e immagini sviluppata dai ricercatori stessi. E’ personalizzata in base alle esigenze di ciascun bambino.

Neuroriabilitazione Con Euterpe

Il metodo sviluppato dai ricercatori del dipartimento di Neuroriabilitazione del Bambino Gesù, diretto da Enrico Castelli, prende il nome di Euterpe. Euterpe (letteralmente “colei che rallegra”), nella mitologia greca è figlia di Zeus e Mnemosine ed è una delle Muse: quella della Musica. Il programma prevede la stimolazione multisensoriale dei bambini in cura presso l’Ospedale, nello specifico di coloro che presentano disabilità motoria e neurologica. Viene definito “multisensoriale” perché la tecnica utilizza

  • suoni
  • musiche
  • immagini
  • aromi
  • oggetti
  • strumenti
  • luci

variamente combinati, sulla base delle necessità del paziente. Essendo effettuata anche a domicilio durante il lockdown si può parlare di “teleriabilitazione”. Molti degli strumenti usati in ospedale per la stimolazione hanno potuto “arrivare” in modi non convenzionali anche in casa grazie a componimenti audio-video personalizzati. Le famiglie coinvolte dovevano mostrare al bambino tali componimenti 3 volte al giorno per 2 settimane consecutive. I pazienti coinvolti sono stati 14, affetti da diversi disturbi neurologici (paralisi cerebrale infantile, sindromi genetiche, malformazioni cerebrali), tutti al di sotto dei 12 anni (età media 7 anni).

I Risultati Della Sperimentazione: Grazie Musica!

L’innovazione non sta solo nella teleriabilitazione. Importante anche il ruolo del bambino che da paziente diventa protagonista. I vari componimenti, non presentavano solo suoni anonimi a specifiche frequenze adatti alla terapia, ma anche:

  • voce della mamma e del bambino
  • canzoni familiari
  • immagini dei momenti piacevoli presso l’Ospedale

La scienza che si coniuga con la sfera emozionale, insomma. L’idea dei ricercatori ha permesso da un lato continuità riablitativa volta a non perdere i progressi acuisiti. Dall’altra l’emergere di sfumature importanti nelle dinamiche famigliari. Non solo terapia ma anche coinvolgimento del legame affettivo madre-figlio e poi famigliare. Nuove prospettive tutte da sperimentare, provare.

Al termine gli effetti sono stati valutati con questionari appositi, scientificamente convalidati. I dati sono statisticamente molto significativi:

  • riduzione dei disturbi del sonno
  • livelli di stress dei genitori minore
  • miglioramento della relazione bambino-genitori

I bambini, generalmente a causa del danno neurologico mostrano difficoltà motorie, visive, cognitive. Durante la seduta, come dice il Dott. Enrico Castelli, grazie al coinolgimento multisensoriale riescono a ottenere prestazioni difficilmente raggiungibili durante sedute “tradizionali”. La metodologia consente di creare sequenze personalizzabili fin dai primi mesi di vita. Ogni dettaglio è studiato, le reazioni dei bambini agli stimoli videoregistrate per migliorare sempre più. Dopo poche sedute si arriva alla versione definitiva della sequenza audio-visiva personalizzata. La colonna sonora della vita di ogni singolo bambino. Ancora una volta, grazie musica!

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