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“Mai Mollare”: l’inno alla Vita di Andrea Tomassini

“Mai Mollare”: questa è la storia di Andrea Tomassini. Un giovane di 19 anni che, nonostante abbia affrontato una grave ischemia prenatale, ha dimostrato coraggio e determinazione lungo il suo percorso di vita. Grazie alla sua tenacia e all’amore della sua famiglia, ha raggiunto importanti traguardi, tra cui la composizione di musica di qualità e brani dal significato intenso e profondo che rappresentano il suo inno alla vita.

Un’ischemia prenatale ha limitato i movimenti, ma per il 19enne umbro, la musica è diventata sia una passione che uno strumento per portare avanti la sua battaglia per una società più civile.

Andrea ha trovato un modo speciale per farlo: attraverso la musica. Nonostante gli ostacoli che la vita gli ha presentato, ha superato le difficoltà, le barriere e le limitazioni della sua condizione, utilizzando i tasti del pianoforte per creare un ritmo che fa parte della sua esistenza fin da quando era molto giovane.

Andrea ha iniziato il suo percorso con la canzone “Mai mollare”, un vero e proprio successo che ha voluto ripercorrere le tappe significative della sua vita e ricordare a tutti, e anche a se stesso, che la vita è un cammino da percorrere fino in fondo, non importa quanto sia facile o difficile. Questo successo ha aperto la strada al suo nuovo singolo, “Il Tempo di un Secondo”.

“Io e Andrea stiamo combattendo per una società più civile, non solo per noi stessi, ma per molti altri che si trovano nella stessa situazione. Vogliamo che le istituzioni avviino progetti di inclusione sociale e autonomia, come già previsto”, afferma Mirco Tomassini, il padre di questo talentuoso giovane musicista di Perugia.

Ischemia Prenatale: “Sembra una punizione ingiusta”

“All’inizio l’abbiamo presa male. Ci sembrava una punizione ingiusta,” spiega Mirco, ricordando il momento in cui è stata diagnosticata l’ischemia prenatale di Andrea.

Sin dall’inizio sono stati esclusi deficit intellettivi perché l’ischemia è avvenuta durante gli ultimi mesi di gravidanza, influenzando principalmente le sue capacità motorie. Mentre il corpo di Andrea era limitato da tutor e immobilità, la sua mente era e continua ad essere tutto fuorché ferma.

La storia di Andrea

“A due anni e mezzo ha iniziato a leggere l’alfabeto e le note”, continua Tomassini. Poi gli è stato regalato un piccolo pianoforte, e da quel momento ha scoperto la sua più grande passione: la musica.

Attualmente, sta frequentando l’ultimo anno del liceo scientifico presso il Liceo Pieralli di Perugia, dove avrà una media di 8.7. Ha due genitori che hanno sempre creduto in lui e “pochi, ma buoni amici” con cui condivide due passioni: la musica e la scrittura, che considera “medicine” per i brutti ricordi legati al suo primo intervento chirurgico. E tra queste persone c’è anche Manuel Magrini, il suo insegnante di pianoforte.

Ha anche scritto alcuni articoli per il Corriere dell’Umbria. Dice: “La professione di giornalista è un percorso interessante. Ci penserò. In questa fase della mia vita, sto scrivendo più poesie che articoli. Chissà, nel futuro mi piacerebbe dedicarmi a qualcosa che unisca musica e parole, sfruttando anche le mie competenze digitali .”

Passione per la Musica

La musica è diventata il linguaggio di Andrea, il suo modo di comunicare con il mondo. Le sue mani, sebbene non completamente libere nei movimenti, danzano con abilità e grazia sui tasti del pianoforte. Ha imparato a comporre melodie che esprimono la sua gioia, la sua lotta e il suo desiderio di un mondo più inclusivo. La sua musica ha il potere di ispirare, coinvolgere ed emozionare chiunque l’ascolti.

“Il suo talento è sbocciato rapidamente”, dice Mirco con orgoglio. “Abbiamo capito che la musica sarebbe stata la sua strada. Ed è così che ha iniziato a ricevere lezioni di pianoforte, a esibirsi in pubblico ea partecipare a concorsi.”

A 8 anni ha composto il suo primo singolo musicale e a 16, durante il lockdown per il Covid, ha iniziato a scrivere anche i testi delle canzoni.

Le mie canzoni

“Mai Mollare”, la prima canzone, è arrivata dopo l’ultima operazione al Bambin Gesù di Roma, nel 2020. “Con questa canzone ho voluto trasmettere la forza di volontà, la determinazione che metto nell’affrontare i problemi della vita”, racconta il 19enne perugino.

“Mai Mollare” è un mantra che Andrea ripete sin da quando era piccolo.

In realtà, “Mai Mollare” è nata per puro gioco. La base musicale che aveva composto inizialmente aveva una melodia orecchiabile, tanto che le prime parole sono venute spontaneamente: “Eccomi qua, io sono Andrea e ho diciassette anni, oramai”. Continuando a lavorarci, ha completato il testo. Questo dimostra che a volte basta poco per realizzare grandi cose, e non importa quanto si faccia, ma come lo si faccia. “E nel Tempo di un Secondo vivi la tua vita fino in fondo”, perché a volte le cose più belle nascono da gesti apparentemente insignificanti, e “la bellezza vive nella semplicità, un fiore colorato che grigio mai sarà”.

Avanti nonostante tutto

Nonostante ci siano motivi per lamentarsi, Andrea raramente si arrabbia o è triste. Scrive: “Sarà che forse conosco già da tempo la pioggia”. Fa riferimento all’ischemia cerebrale che ha subito alla nascita, rendendo difficile il parlare e il camminare.

Il suo secondo singolo si intitola “Il tempo di un secondo”. Con questo brano, invece, mette in mostra il suo io interiore, quello che solo pochi conoscono. Invita gli ascoltatori a non avere paura di mostrarsi per quello che sono veramente: “Guardati allo specchio, dimmi cosa vedi; osserva ogni riflesso di quel che sei e credi; non avere paura della verità, questa è la strada per la felicità”.

Il messaggio che trasmette “Il Tempo di un Secondo” è quello di prendere in mano la propria vita, di non lasciarla scivolare via, ma di viverne ogni istante. Fino in fondo. Dobbiamo prendere consapevolezza della nostra situazione: “mano chiusa o mano aperta, dimmi qual è la differenza; prima devi aprire gli occhi, non sei nel paese dei Balocchi”. A partire da lì, possiamo ricostruire la nostra vita, abbracciandola e accettando tutto ciò che ci offre senza pretese e senza timori, perché rappresenta tutto ciò che siamo e abbiamo. “Prendila tutta così com’è, abbracciala forte e ricorda che questa è un ‘avventura di cui non devi aver paura, tutto ciò che sei e hai da non perdere mai”.

La sfida dell’inclusione sociale

La famiglia Tomassini è diventata un punto di riferimento nella comunità umbra per l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità. “Abbiamo sempre creduto che l’inclusione sociale sia possibile”, afferma Mirco. “Abbiamo lottato affinché Andrea fosse riconosciuto come un cittadino a pieno titolo e si potesse garantire un futuro di autonomia e opportunità per lui e per altri giovani con disabilità.”

La battaglia di civiltà portata avanti da Andrea e Mirco non si ferma alla musica, ma si estende anche alla sfera istituzionale. “Vogliamo che i tavoli istituzionali si aprano e che siano promossi progetti di inclusione sociale e autonomia per le persone con disabilità”, sottolinea Mirco. “È un impegno che va oltre la nostra situazione personale, perché sappiamo che ci sono molte altre persone che affrontano le stesse sfide e desiderano una società più giusta ed equa per tutti.”

Con il loro impegno e la loro determinazione, Andrea e Mirco stanno aprendo nuove strade e rompendo le barriere dell’incomprensione e dell’esclusione. La loro storia è un esempio di forza, resilienza e speranza per tutti coloro che lottano per superare gli ostacoli e realizzare i propri sogni, indipendentemente dalle circostanze.

Altravoce e il Progetto di Vita

I percorsi educativi e riabilitativi musicali offerti da Altravoce, che adottano il Metodo Esagramma e l’Analisi Comportamentale Applicata (ABA), offrendo molteplici vantaggi alle persone disabili:

  1. Miglioramento dell’autostima: attraverso l’esperienza musicale e l’apprendimento di abilità musicali, le persone disabili possono sviluppare fiducia in se stesse e aumentare l’autostima.
  2. Socialità e nuove amicizie: I percorsi musicali offrono la possibilità di interagire con gli altri partecipanti, facilitando la creazione di nuove e autentiche amicizie e favorendo l’inclusione sociale.
  3. Superamento delle criticità comportamentali: L’uso del Metodo Esagramma e dell’ABA permette di affrontare e superare le criticità comportamentali, aiutando le persone disabili a gestire le sfide e ad adattarsi a nuovi ambienti e situazioni.
  4. Scoperta di nuove abilità: I percorsi educativi e riabilitativi musicali consentono alle persone disabili di scoprire e sviluppare nuove abilità, sia nella sfera delle relazioni sociali che in ambito musicale.

L’inclusione è l’obiettivo principale di Altravoce, che mira a promuovere una collaborazione autentica e sincera tra persone con e senza disabilità. L’approccio inclusivo si riflette nei diversi capitoli del percorso offerto, come il Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale, il Perfezionamento Orchestrale, la partecipazione all’Orchestra Sinfonica Inclusiva Altravoce e il progetto di inclusione occupazionale “Vengo Io” per gli adulti.

Il vero ruolo della Persona con Disabilità

In tutti questi capitoli, le persone disabili giocano un ruolo importante e unico. Il cittadino presente agli eventi ha l’opportunità di apprezzare il loro contributo musicale, superando le etichette e riscoprendoli come “persone capaci di fare” andando oltre i loro limiti.

L’inclusione nella musica sinfonica è un esempio che dimostra quanto questo possa essere generalizzato anche ad altri campi della vita. Se le persone fragili possono essere incluse in un ambito complesso come la musica sinfonica, allora è possibile anche nell’ambito lavorativo e in altri campi che potrebbero sembrare “intellettuali” per le persone con disabilità intellettiva, sindromi genetiche e autismo. È importante riconoscere le capacità di ogni individuo e non chiudere le porte dicendo loro cosa possono o non possono fare. È nostra responsabilità fare questo e dare loro la possibilità di decidere e scegliere le proprie passioni.

Il futuro offre porte aperte alle persone con disabilità mentali. Grazie a percorsi inclusivi come quelli offerti da Altravoce, è possibile valorizzare le abilità e le potenzialità di ogni individuo, aprendo nuove opportunità di crescita e realizzazione.

Sporcatevi le mani
Silvia Patroni Altravoce

Dott.ssa Silvia Patroni

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