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MusicoTerapia: Facciamo Un Po’ Di Chiarezza!

La musicoterapia è una disciplina che si basa sull’uso della musica come strumento terapeutico e riabilitativo, ma anche educativo. Le sue potenzialità possono applicarsi in diversi contesti, con diverse patologie e disabilità.

La difficoltà nel definire questa discipina sta nelle problematiche relativ alla definizione di un ambito teorico di riferimento. Alle volte l’aspetto clinico prevale su quello musicale, altre volte succede il contrario. I due elementi devono essere bilanciati per un corretto uso riabilitativo, senza sottovalutare l’aspetto del musicale. L’uomo intrattiene stretti rapporti con il suono da sempre, e questa relazione si esplicita in modi diversi. Vi sono tre sistemi interpretativi nella relazione uomo-suono:

  • semplice: legame tra suono e movimento
  • intermedio: al suono si lega una sensazione
  • superiore: si crea una relazione tra suono e pensiero

La capacità di regolare la propria esperienza e le proprie espressioni emotive sono il culmine del processo. Un dato istintuale si tramuta in cognizione e pensiero.

Alcune Premesse

La Musica è un prametro relazionale non verbale, motivo per il quale tutti ne possono fruire: ciascuna corrente si basa sullo stesso dato di fatto di base. Cioè che ci sono reazioni fisiologiche che avvengono nell’incontro fra mente umana e forma musicale.

La Musicoterapia si pone all’incontro tra varie discipline altre: musicologia, antropologia, psicologia e psichiatria. Da esse attinge, con esse si interseca nello studio dell’individuo e nel promuoverne il benessere.

Cosa è la MusicoTerapia?

Invece di parlare di “musicoterapia”, sarebbe bene parlare di “musicoterapie”. L’ambito è vasto, le modalità d’approccio e i contesti ancora di più. Partiamo dalla definizione:

La musicoterapia è una tecnica mediante la quale varie figure professionali facilitano l’attuazione di progetti d’integrazione spaziale, temporale e sociale dell’individuo. Si usano strategie di armonizzazione della struttura funzionale dell’handicap con l’impiego del parametro musicale. Il lavoro di sintonizzazioni affettive sono possibili e facilitate grazie al linguaggio non-verbale.

Postacchini, 1995

Le figure professioniste sopra citate sono musicisti, psicoterapeuti, professionisti dell’educazione e della riabilitazione.

L’idea, in poche parole, è quella di usare la musica come terapia. Il fine è quello di portare un cambiamento positivo, uno stato di maggior benessere nelle persone. E viene fatto mediante la musica e i cambiamenti emotivi e fisiologici che provoca.

Non si tratta di un lavoro semplice. Per prima cosa i professionisti devono essere competenti e amorevoli, devono cogliere il senso profondo, la verità di una persona. Gli operatori devono poi cercare di favorire l’armonia interna alla persona “sintonizzandosi” con essa, devono favorire l’instaurarsi di una corretta relazione senza il linguaggio verbale. Nella MusicoTerapia si favorisce la costruzione di relazioni dove gli operatori mettono in gioco competenze tecniche, culturali, umane. Dall’altro lato si deve sviluppare la disponibilità a farsi conoscere.

Deficit E Handicap

La distinzione tra deficit e handicp è necessaria. Con deficit si intende il risultato quantificabile di un danno neurologico, sensoriale, motorio e sociale. Con handicap, invece, si indicano le complicanze che da quel deficit derivano.

Valutare il deficit è fondamentale prima di iniziare il percorso musicoterapico. Trattare un danno motorio è differente dalla riabilitazione nel caso di danno sensoriale o disabilità mentale. Questo è uno dei motivi per cui non ci si può improvvisare musicoterapeuti: la professionalità deve essere il primo requisito, necessaria per comprendere la struttura dell’handicap. Una volta compreso si attua un lavorobasato su processi di interazione empatica (sintonizzazione) che facilita la comunicazione.

I Due Elementi Della MusicoTerapia

La Musicoterapia vuole costruire relazioni comunicative a fini terapeutici impiegando due elementi:

  • la relazione, da sviluppare attraverso attività musicale e pratiche espressive;
  • la musica, attraverso cui si può comunicare in modo non-verbale.

La dimensione è fortemente dinamica tra elementi musicali e relazionali. L’equilibrio è fondamentale per prevenire la l’emergere tumultuoso di emozioni regressive e non terapeutiche.

La Consapevolezza

Tra operatore e utente si concorda un progetto. Le intenzioni devono coincidere, serve la disponibilità da ambo i lati. L’obiettivo è portare coloro che si rivolgono ai musicoterapeuti ad essere il più vicino possibile a quello che sono. Questa è la difficoltà nei casi di disabilità grave: le barriere appaiono insormontabili, non risolvibili. In realtà, se ci pensiamo, sintonizzarsi non è mai impossibile. Pensiamo alle mamme che precocemente si sintonizzano con i loro neonati. Eppure quest’ultimi non parlano e usano il pianto per comunicare ogni bisogno. Vi è sì uno sforzo nella decodificazione, ma questa non è preclusa.

L’obiettivo di un operatore è trovare il giusto canale per sintonizzarsi, per comprendere i bisogni e i desideri dell’utente. La situazone è sicuramente delicata ma anche il non-verbale ha i suoi codici. Suoni emessi ad elevata velocità sono differenti da suoni sussurrati, urlati o ripetuti in modo lento. La modalità di emissione del suono è indice di personalità.

La Figura Del MusicoTerapeuta

Il musicoterapeuta deve seguire un percorso formativo in grado di costruire una professionalità specifica, peculiare. Essi si occupano della struttura e dell’intervento sull’handicap cercando di attenuare la disrmonia nella persona. Il percorso di formazione è inevitabilmente lungo. Il musicoterapista deve essere nelle condizioni di elaborare una strategia operativa nelle singole situazioni, sempre diverse quanto diversi sono gli individui. Al corso propedeutico di fromazione si affiancano laboratori eserienziali e esperienza sul campo, inizialmente supervisionata. Questo percorso è lungo ma favorisce una pratica operativa che:

  • è fondata su un moello teorico di riferimento
  • impiega in modo consapevole i parametri musicali
  • opera attraverso sintonizzazioni tra paziente e terapeuta.

Tempo, dedizione e pazienza permettono di andare a lavorare su aspetti difficili, delicati e non visibili della persona.

Alcune Riflessioni Importanti

La MusicoTerapia guarisce dalla disabilità? Ovviamente no, guarire da fragilità da molte forme di disagio psichico e mentale non è possibile. Ma enormi sono i progressi a livello sociale, comunicativo e motorio che la costante pratica musicoterapica porta. Con la Musicoterapia si agisce su diversi aspetti della persona:

  • sfera emozionale,
  • apprendimento,
  • problematiche fisiche.

Ad AltraVoce scegliamo di usare il Metodo Esagramma, convalidato da decenni di lavoro sul campo e studi teorici. Nella MusicoTerapia Orchestrale, non solo la persona con fragilità può superare ostacoli che inizialmente appaiono insormontabili. Vi è infatti anche l’aspetto personale della gratificazione che non è da sottovalutare. I nostri ragazzi suonano musica classica e sinfonica con strumenti veri, in una reale orchestra che prevede finanche la presenza di musicisti professionisti. Diamo loro la capacità di scoprirsi abili attraverso attività culturali e intelligenti, in una società che ancora troppo spesso li tiene ai margini.

Il progetto MI-SOL-RE# Manteniamo Solide Relazioni è stato approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso Regione Lombardia.

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