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Disabilita e giudizio

Disabilità e Giudizio: Come Superare I Pregiudizi e Valorizzare La Diversità

Disabilità e Giudizio: una delle riflessioni che dobbiamo fare riguardo alla disabilità è la tendenza a descrivere le persone con disabilità in modo differente rispetto a coloro che non presentano fragilità. Spesso, la nostra capacità di giudizio viene limitata nel momento in cui dobbiamo descrivere la personalità, il carattere e le caratteristiche di ogni individuo. Purtroppo, ci ritroviamo a vedere la disabilità come la caratteristica principale e come l’unico fattore determinante della fragilità di una persona. Questo modo di pensare può limitare la nostra capacità di valutare l’individuo nella sua totalità e di considerare anche i suoi pregi, le sue abilità e le sue potenzialità. Dobbiamo ricordare che la disabilità è solo una parte dell’individuo e che ogni individuo ha molto altro da offrire.

Come operatori sociali dobbiamo essere in grado di riconoscere e valorizzare tutte le sfaccettature della persona fragile. Con l’obiettivo di poterlo sostenere al meglio nella sua crescita e nel suo percorso di inclusione sociale.

Essere Consapevoli Del Valore Di Una Persona

L’essere umano – indipendentemente dalla gravità della sua disabilità – ha valore intrinseco come persona e non dipende dal nostro riconoscimento. Però, riconoscerlo formalmente non basta. Occorre che questa consapevolezza influenzi effettivamente l’approccio teorico e metodologico nella relazione per continuare con la riabilitazione della persona fragile.

Secondo Jean Piaget – psicologo svizzero che ha fondato lo studio sperimentale delle strutture e dei processi cognitivi – lo sviluppo cognitivo avviene attraverso fasi di assimilazione di nuove informazioni e di scambi che avvengono direttamente con l’ambiente circostante. Questo processo permette di strutturare rappresentazioni mentali e schemi cognitivi, ovvero modelli di pensiero organizzati in modo efficace. Questo stesso processo avviene anche nell’integrazione del concetto di identità personale. In quanto ognuno di noi tende ad integrare le proprie funzioni in modo continuo fin da bambini. (In questo caso, il termine “integrazione” si riferisce al processo di identificazione personale e non di socializzazione.)

La Personalità e l’Individualità

In altre parole, lo sviluppo cognitivo e l’integrazione dell’identità sono strettamente collegati alla capacità di:

  • apprendere,
  • assimilare e
  • organizzare

le informazioni attraverso l’interazione con l’ambiente circostante.

Come operatori sociali, dobbiamo quindi essere consapevoli di questo legame. E di come esso influenzi il nostro lavoro di supporto alle persone in difficoltà. In questo modo, favoriremo la propria crescita cognitiva e la costruzione di una solida identità personale.

Per evitare il giudizio nel campo della disabilità dobbiamo tenere conto di due fattori: La personalità e l’individualità

La personalità è ciò che rende ogni individuo unico e distintivo dagli altri. Essa si forma attraverso un processo di integrazione e formazione dell’identità individuale, che coinvolge diverse funzioni percettive, affettive, corporee-biologiche, spirituali ed etiche. Inoltre, ogni individuo possiede la propria individualità. Essa si manifesta attraverso un insieme di fattori come il patrimonio genetico, l’ambiente di sviluppo e le esperienze vissute. Questi fattori si combinano in modo unico per ciascuno, contribuendo alla creazione di una mescolanza particolare che rende ogni individuo diverso dagli altri.

Disabilità e Giudizio: Il Limite Che Sfida La Relazione

Per lo sviluppo di una persona è essenziale la relazione con gli altri e l’ambiente circostante. L’ambiente deve essere abbastanza ricco per soddisfare i bisogni e le richieste dell’individuo. È un diritto degli esseri umani aspettarsi che l’ambiente in cui vivono rispetti il loro impegno nella comunità. In più che garantisca il riconoscimento della propria importanza e dignità. Questo riconoscimento non deve essere solo formale o giuridico, ma anche concreto e affettivo. In modo che tutti possano sperimentare la felicità quotidiana attraverso la condivisione. La società deve garantire la protezione medica, ma anche assicurare che l’individuo percepisca questa protezione come significativa per il suo benessere.

Per gli operatori sociali è importante considerare le persone con disabilità come individui con caratteristiche, personalità e carattere distinti. E non solo come persone con limitazioni. La propria singolarità richiede una differenziazione più complessa degli stimoli, dei modelli e delle relazioni offerti. Poiché hanno bisogno di relazioni affidabili per realizzare le condizioni necessarie per la propria individualità.

Disabilità e giudizio

Affrontare la sfida della formazione della propria identità è più difficile per una persona fragile. Poiché la sfida della differenziazione e integrazione è più ardua a parità di condizioni. Il che rende il fattore di sicurezza essenziale per la propria formazione. Questo significa che la componente protettiva delle relazioni affettive di supporto e cura è particolarmente importante per le persone con disabilità.

Contro Ogni Forma di Discriminazione

Per concludere con l’argomento disabilità e giudizio è bene capire che le persone con disabilità attraversando delle difficoltà. Come te e come me, hanno il diritto e il dovere di realizzarsi in modo unico e integrato nel mondo. Ricorda che le maggiori difficoltà non sono causate dalla disabilità in sé, ma dalle risposte sociali inadeguate ai propri bisogni specifici e desideri.

Ognuno di noi è diverso, e proprio in questa diversità troviamo un valore aggiunto che ci unisce e ci rende più forti, amorevoli e umani. Nonché comprendere e agire per aiutare, evitando ogni forma di discriminazione. Dobbiamo dare alle persone la possibilità di esprimere se stesse, anche se non riescono a farlo con le proprie parole. Infatti, la vera difficoltà delle persone con disabilità è rappresentata dalle risposte sociali inadeguate ai loro bisogni, desideri e intenzioni particolari.

Ad Altravoce…

Utilizziamo la Musica come strumento di inclusione durante il triennio di Musica Inclusiva Orchestrale. Ci basiamo sul metodo Esagramma che consente lo sviluppo delle abilità relazionali dei bambini, ragazzi e adulti con sindrome dello spettro autistico, disabilità intellettiva e sindromi genetiche. Oltre a consentire l’Inclusione, permette di imparare a suonare degli strumenti e delle musiche importanti e conosciute, proprio come farebbe un ragazzo senza disabilità.

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katherin sanchez

Katherin Sanchez

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