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Superare La Disabilità Con La MusicoTerapia

A lungo ci siamo soffermati sul Triennio di MusicoTerapia Orchestrale e sulla metodologia utilizzata (metodologia Esagramma). Viene spontaneo domandarsi: “ma quando il Triennio finisce, si conclude tutto?”. La risposta è: assolutamente no! Il Triennio di MusicoTerapia Orchestrale permette di affrontare e trasformare rigidità ma anche timidezze e altre disfunzionalità legate alla disabilità e alla fragilità.

Nel corso degli anni si ottengono moltissimi risultati su innumerevoli fronti. Sia nell’identificazione personale che nell’espressività, e dalla relazione alla comunicazione, all’interazione. Per questo è importante reinvestirli e continuare un percorso: per mantenere i progressi e per continuare a farne! Esistono altri percorsi educativi legati alla musica orchestrale e sinfonica, studiati e validati soprattutto per permettere di assodare e sviluppare i risultati.

Espansione Del Lavoro Musicale E Disabilità

Il triennio di MusicoTerapia Orchestrale si può descrivere come un percorso educativo e riabilitativo. Nei percorsi che affronteremo in seguito, invece, l’aspetto terpeutico va perdendosi. Questo in favore dell’enfasi sull’aspetto (tras)formativo. E’ fondamentale che sia così per alcuni motivi:

  • i percorsi si basano su “universali formativi” della disciplina, che è bene valorizzare a pieno
  • è bene che nessuna terapia duri in eterno! I problemi si affrontano in un periodo determinato di tempo.

Le conquiste del percorso riabilitativo del Triennio MTO sfociano quindi in percorsi di approfondimento formativo. E di partecipazione consapevole alle parti adulte della vita sociale. Gli allievi che lo vogliono possono frequentare due tipi di percorso artistico-espressivi. In questa sede ci occuperemo dei “Corsi di perfezionamento Orchestrale” e di “Musica d Camera”.

I Principi Generali

Questi due corsi permettono di approfondire lo studio di un particolare strumento dell’orchestra sinfonica. Questo significa:

  • una vera e propria vita artistica adulta
  • ruolo di tutoraggio e responsabilità nei confronti dei piccoli allievi che iniziano il percorso MTO. Infatti, una voltea conquistate le competenze esecutive, si possono mettere a disposizione del lavoro comune.

Puntiamo a reinvestire la loro esperienza, sia a livello umano che metodologico. Permettiamo di dare continuità alla passione emersa nel Triennio, trasformando modalità e obiettivi. L’assetto non è più terapeutico infatti, ma educativo e semi-professionale. L’appuntameno è bi settimanale. Uno dedicato alla lezione individuale, l’altro di partecipazione all’Orchestra Sinfonica o all’Ensmble cameristico.

I benefici sono molti.

  • gli allievi esercitano ruoli maturi e differenziati
  • si misurano con responsabilità e lavoro ma anche con desideri e volontà
  • contribuiscono all’esistenza di contesti culturali di prestigio
  • si scoprono capaci di tenute di esposizione impensabili pochi anni prima!

Curare lo strumento, relazionarsi con il proprio insegnante, studiare a casa. Un impegno non indifferente da integrare nella vita.

Perfezionamento Orchestrale

Il Perfezionamento Orchestrale prevede due appuntamenti settimanali:

  • lezione di approfondimento dello strumento prescelto;
  • sessione di lavoro orchestrale

Gli allievi possono anche usare abitualmente un secondo strumento intonato, come piano, xilofono, marimba. Questo permette di esercitarsi sulle sottocomponenti della musica come ritmo, melodia e teoria. Alle volte risulta utile far lavorare due allievi con un insegnate nella stessa ora, per facilitare apprendimenti polifonici. In caso di disabilità impegnativa, possono essere presenti due insegnanti.

Si incoraggia infine la conoscenza della cultura musicale, ricercando informazioni, partecipando ad eventi. Viene confermato il sentimento di appartenenza ad una comunità musicale.

Inizialmente è bene proporre un anno propedeutico, prima di giungere al percorso globale e nell’orchestra stabile. Generalmente l’Orchestra è composta da una percentuale variabile di musicisti con disabilità: dal 30% al 70%. I restanti musicisti sono esperti e psico-pedagogisti.

Lo Stile Didattico

Lo stile didattico mantiene alcune caratteristiche importanti già nel triennio.

  • sessioni musicali non frammentarie
  • l’insegnante spesso suona e dialoga con l’allievo
  • repertorio simbolico che valorizza l’espressività dello strumento
  • session di cura specifica delle sottocomponenti della musica

Si inizia anche un progressivo avvicinamento alla notazione musicale classica. Eventualmente integrata da segni grafici che ne facilitino la memorizzazione.

Musica Da Camera. La Disabilità Non E’ Un Limite!

A differenza dell’Orchestra, l’ensemble di musica da camera prevede una percentuale di musicisti con disabilità pari all’80-90%. Questo grazie alla maggiore autonomia dei singoli componenti del gruppo, circa 10 persone. Fino ad arrivare e ensemble con conduttore/pianista con disabilità. O ad esemble senza pianoforte.

Si dà spazio a parti soliste, a contrappunti più sofisticati. Così come a una maggiore esposizione che porta, sicuramente, a più soddisfazione.

Una metodologia unica in Europa, che apre canali emotivi, di pensiero e di comportamento essenziali per consentire alle persone di esplorare nuovi modi di essere, importanti per tutti perché aiutano a capire meglio sé e gli altri e a scoprire nuove forme di interazione, favorendo una “vita d’insieme” migliore.

Giada Franzoni

Guarisce dalla leucemia anche grazie alla musica

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