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Il Blog di Altravoce Onlus
la musica per i ragazzi disabili

Quanto fa bene la musica ai ragazzi disabili

Sappiamo che la musica ha una grande influenza nella nostra vita, lo stesso accade per i ragazzi disabili. E’ un’opportunità di averla come mezzo per crescere e sviluppare nuove conoscenze e competenze nonostante la grande fragilità (autismo, disabilità intellettiva, sindromi genetiche). Con la musica un bambino o un ragazzo con gravi compromissioni ha la possibilità di migliorare la sua qualità di vita perché ad Altravoce abbiamo percorsi efficaci, studiati da esperti e gestiti da volontari e professionisti. Abbiamo scelto di lavorare con la Musica e le sue innumerevoli potenzialità, proprio per questo motivo. E avendo un’esperienza di oltre 15 anni con il Metodo Esagramma vogliamo che una persona disabile possa raggiugnere questi importanti traguardi.

Ma da dove iniziamo?

Ad uno stesso suono più interpretazioni

La Musica porta con sé, ovviamente, delle informazioni acustiche. Ma anche delle specifiche emozioni e sensazioni. Significa che un ragazzo disabile capirebbe i sentimenti che provava il compositore mentre creava la partitura, o quelli del direttore d’orchestra o degli esecutori mentre suonano? No, non necessariamente. Questo perché entrano in gioco le percezioni di quel ragazzo, come ascoltatore, che può dare una sua personale interpretazione a ciò che sente: ciò accade a tutti, indipendentemente dall’importanza della disabilità. E quindi due ascoltatori possono dare ad uno stesso suono musicale due interpretazioni diverse. Dato che ciascuno di noi ha il proprio vissuto, le proprie conoscenze, una propria sensibilità.

La musica “agisce dentro”

La musica è agente del cambiamento perché “agisce dentro”. Cioè? La musica invia segnali al cervello e concretamente al sistema limbico, che controlla l’emotività. Permettendo l’evocazione di emozioni, sensazioni e stati d’animo, le quali aiutano a rafforzare l’Io e la comprensione della propria personalità, fondamentale nel caso della disabilità. Obiettivo raggiunto nella Musicoterapia Orchestrale a Metodo Esagramma, adottata da Altravoce nei percorsi del Triennio.

Ed essendo la Musica più accessibile a quei bambini o ragazzi disabili che faticano a parlare, ad esprimersi – che, più in generale – non padroneggiano il linguaggio verbale, possiamo usarla per dare loro una via di accesso privilegiata, cosicché possano accedere alla loro sfera emotiva sia consapevolmente sia inconsapevolmente.

La Musicoterapia Orchestrale è un Progetto di Vita per chi è disabile

Ed è proprio grazie a emozioni, pensieri e sensazioni veicolate che la Musicoterapia – soprattutto se Orchestrale – è così efficace. Ma a cosa ci riferiamo quando parliamo di Musicoterapia? La Federazione Mondiale di Musicoterapia la definisce come “uso della musica e/o degli elementi musicali da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l’apprendimento, la motricità, l’espressione, l’organizzazione e altri rilevanti obiettivi“.

Ma nella Musicoterapia Orchestrale, oltre a tutto questo, c’è in più il fatto che il percorso è inserito all’interno di un Progetto di Vita, suonando strumenti veri e la Musica vera, quella dei grandi autori – con musicisti senza disabilità. Il bambino o ragazzo che entra al primo anno del Triennio di Musica Inclusiva, ad Altravoce, può accedere all’Orchestra Sinfonica dopo i tre anni (o anche di più se serve più tempo per quel bambino o ragazzi).

Far parte dell’Orchestra Sinfonica Altravoce, indossare i panni del musicista, anche muovendo solo un dito o anche se si soffre di grave autismo, permette a quel ragazzo una ricchezza di vita, di socialità e di esperienze davvero inimmaginabili.

L’obiettivo dei percorsi di Musicoterapia Orchestrale di Altravoce è dare la possibilità di trovare la modalità espressiva individuale della persona con disabilità. Facendo così, le viene data la possibilità per mettersi in rapporto con più livelli di esperienza: emotivo, sociale, musicale.

musica ragazzi disabili

Il Successo è il miglioramento delle condizioni di vita

Sostenevano i filosofi nell’Antica Grecia che la Musica era un contributo per migliorare la calma interiore, la serenità e la morale. Certo, una visione del genere ci può sembrare molto distante se la pensiamo applicata al comportamento problematico di un ragazzo con autismo che si agita eccessivamente e urla quando è preso dalla propria emotività. Ma in realtà, le crisi di quel ragazzo possono essere smussate, contenute dal Gruppo Orchestra nel Triennio, proprio perché quel ragazzo non è da solo: è affiancato da un operatore con la presenza di altre persone con disabilità e altri specialisti, tra musicisti, educatori, psicologi e insegnanti. Quindi sì, la musica per i ragazzi disabili permette di raggiungere calma interiore e serenità, se fatta in un certo modo.

E’ grazie al focus sulle abilità che con la Musicoterapia Orchestrale a Metodo Esagramma, i ragazzi disabili riescono a superare comportamenti problematici. Si può raggiungere un decisivo miglioramento delle condizioni di vita.

E’ utilizzata per favorire la crescita e lo sviluppo della persona, per assisterla nella realizzazione di sé.

La musica per i ragazzi disabili può davvero migliorare la vita

Se sei un genitore e vuoi far iniziare a tuo figlio un percorso terapeutico ed educativo con la musica a Metodo Esagramma, la prima proposta è il Triennio di Musica Inclusiva Orchestrale: prenota il Colloquio d’Ingresso gratuitamente. Oltre 50 famiglie hanno dato questa possibilità ai propri figli. Fallo anche tu!

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    Katherin Sanchez

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