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Musicoterapia

Musicoterapia orchestrale: l’Osservazione è fondamentale

Il metodo Esagramma, unico in Europa, permette di mettere a disposizione percorsi educativo-riabilitativi mediante sessioni di Musicoterapia. I nostri corsi MIO (Musica Inclusiva Orchestrale) – della durata di tre anni – hanno il compito di accogliere e valorizzare le caratteristiche e le potenzialità di tutti i nostri allievi.

In questo contesto, l’osservazione è un punto fondamentale della metodologia di ricerca-azione di cui gli operatori devono costantemente impegnarsi per costruire relazioni di comunicazione significative.

Guardare o osservare?

Guardare ed essere guardati è, molto spesso, un’esperienza quotidiana, un mezzo immediato, spontaneo ed efficace per cogliere ciò che ci sta intorno. Si tratta di un atto generico, immediato e non selettivo. L’osservare invece si distingue per la sua intrinseca finalità e intenzionalità, il cui obiettivo è quello della conoscenza e della descrizione. Essa deve essere il più possibile oggettiva, fedele e completa, per dipingere bene un fenomeno e/o contesto. La stessa quindi non è solo orientata alla lettura di un fenomeno/situazione ma soprattutto alla sua comprensione.

Inoltre <<osservare>> significa mettere in luce le caratteristiche di una cosa, persona, situazione. E di porle poi in relazione con altre cose, persone, situazioni, all’interno di un contesto, in un ambiente.

Cosa fa il buon Osservatore

Il osservatore competente deve sapere raccogliere e comparare dati riferiti a un determinato campo, la cui finalità è di:

  • formulare ipotesi de relazione e consequenzialità
  • dedurre leggi che spieghino i fenomeni
  • attribuire significato e senso

In più cerca di dare una lettura di ciò che vede. Questa operazione – necessariamente soggettiva – solo in apparenza potrebbe sembrare priva di fondamento scientifico. La soggettività non significa infatti essere arbitrario ma “umano”. E dare spazio alla propria parte umana – in quanto unica in grado di osservare e comprendere fatti umani – è parte essenziale e conclusiva del processo di osservazione (se condotto in maniera metodologicamente corretta).

Musicoterapia

L’Osservazione MIO

Lo schema generale dell’osservazione presenta una specifica struttura:

  • Osservazione diretta esterna: avviene in ambiente separato, dotato di apparecchi per la registrazione audio e video. La lezione viene intramente registrata. L’osservatore esterno prende appunti annotando i punti focali dell’incontro e non risulta visibile a coloro che si trovano in sala musica.
  • Osservazione diretta interna: questo tipo vede il coinvolgimento di tutta l’equipe durante la sessione, dopodiché gli stessi stendono il diario.

Ma cosa è il Diario?

Il diario è, in primo luogo, il risultato della discussione collettiva degli operatori; integrato alle annotazioni dell’osservatore esterno. Contiene per ogni lezione:

  • le annotazioni sull’andamento complessivo e il clima generale;
  • elementi di rilievo circa i singoli allievi, dai punti salienti a quelli critici;
  • comportamento relazionale degli educatori;
  • note da ricordare per i successivi incontri;

Dunque le osservazioni appena viste (esterne e interne) sono sistematicamente integrate da periodiche riunioni con i genitori. Saranno loro a fornirci ulteriori informazioni circa l’interesse suscitato nel figlio dalla lezione. Altre integrazioni possono essere date da iniziative extra-scolastiche.

Osserva per comprendere

Come detto, l’osservazione è uno sguardo che ha lo scopo di riconoscere relazioni significative. Ma significative in rapporto a cosa? Nel nostro campo, significative ad un codice di comunicazione del/col ragazzo con disabilità, in vista di un miglioramento qualitativo della sua integrazione individuale.

Dall’altra parte, il lavoro socio-educativo richiede un atteggiamento di attenzione e di ascolto, orientato a cogliere segnali che provengono da fonti diverse e che spesso sono difficili da percepire e da leggere. Queste tracce permettono di incontrare la storia di un’altra persona, di entrare un po’ alla volta nell’esperienza di un altro essere umano, di scoprirne il potenziale reale.

Di fondamentale importanza l’empatia

Nel contesto della Musicoterapia Orchestrale assume fondamentale importanza anche l’Empatia. Questo significa avere la capacità di ricostruire nel soggetto un ambiente e un atteggiamento di accoglienza dell’altro. Significa sospendere il giudizio nei confronti dell’altro e riconoscere la sua libertà a manifestarsi.

Osservare è lasciare libera la mente, che diventa disposta ad accogliere ciò che ancora non sa. L’istante va vissuto con vigile intensità, sospendendo sia la memoria del passato già conosciuto che il desiderio di un futuro atteso e sperato.

La Musicoterapia non può prescindere dall’Osservazione

In ambito musicale-educativo gli obiettivi sono centrati sulla persona, fanno riferimento ad aree appartenenti allo sviluppo dell’individuo, come quella relazionale, comunicativa, della consapevolezza di sé, cognitiva, affettiva, delle autonomie, motoria;

Il lavoro consiste nel guidare la persona affinché essa sia in grado di compiere “passi” in direzione di questi obiettivi, riguardanti la sua crescita, la sua maturazione. Sviluppare una capacità osservativa è il punto di partenza per questo lavoro: la MusicoTerapia non può prescindere dall’osservazione. Chi vuole educare non può fare a meno di padroneggiare tecniche osservative, applicandole alle situazioni che si trova ad affrontare.

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katherin sanchez

Katherin Sanchez

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