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Musica classica da brividi

Musica Classica “da brividi” attraverso il Metodo Esagramma: le Assegnazioni

Durante il percorso di Musica Inclusiva Orchestrale si suonano sinfonie tratte dal repertorio classico – che alcuni descriverebbero come “da brividi”. Questo percorso che Altravoce offre a bambini, ragazzi e adulti fragili inizia con il Triennio, che segue il metodo riabilitativo-terapeutico conosciuto come metodologia Esagramma, che ha quasi 40 anni di ricerca in campo di musica e disabilità.

Rivolto principalmente a chi ha una disabilità medio/grave indotta o complicata da cerebropatie organiche o da insorgenze di tipo psicotico. La Musica Inclusiva Orchestrale è dotata di una programmazione strategica e operativa, che approfondiremo quest’oggi.

Perché la Musica Classica è considerata musica da brividi?

E’ come chiedersi,

Perché l’Inno alla Gioia è un successo ancora oggi?

Risposta: Perché ha:

  • Qualità;
  • Profondità;
  • Complessità del pensiero musicale.

Questi tre fattori sono sempre presenti nella musica colta. Beethoven è ancora oggi “valido” per la nostra mente, la nostra affettività, la nostra Vita, per il fatto che il nostro Io trova continuamente mondi infiniti in cui esistere. Caratteristiche che nella musica non classica mancano. (Per approfondire leggi: SUONI, EMOZIONI, SIGNIFICATI)

Alcuni “poteri” della Musica classica

La Musica, concretamente la Classica, può aiutare a far emergere le capacità di bambini, ragazzi e adulti con disabilità e a capire chi si è veramente. Altri due motivi per chiamarla Musica classica “da brividi”.

In più, con la Musica il dolore, la mancanza, la fragilità e i limiti possono essere riscritti e recuperati, partendo dalla chiave simbolica che la mente attribuisce alla musica suonata e ascoltata. Attribuzione di senso che avviene nel Triennio di Musica con le stesse dinamiche che accadono nella psicoterapia, ma senza l’uso della parola.

Le assegnazioni strumentali orchestrali nel Triennio

Per suonare Musica classica (quella che noi chiamiamo “da brividi”), servono degli strumenti orchestrali, musicisti e un’elenco di brani che si vogliono suonare. Negli ultimi articoli abbiamo spiegato com’è fatto un Gruppo Orchestra del Triennio di Musica Inclusiva e oggi approfondiremo le strategie che si utilizzano per l’assegnazioni allo strumento.

Come criterio generale si può suggerire una equilibrata composizione fra le preferenze del ragazzo e la fantasia progettuale dell’educatore.

Quando parliamo di ‘fantasia progettuale’ vogliamo sottolineare il fatto che l’educatore deve saper cogliere in anticipo anche l’opportunità di introdurre un vincolo che stimoli l’attivazione di risorse personali potenziali ed eventualmente nascoste dal comportamento ed espressività immediata.

Cerchiamo una resistenza da vincere, prima di suonare la Musica da brividi

Ricordiamoci – quello che accade anche nel percorso della vita – senza qualche ‘resistenza’ da vincere, l’attitudine all’apprendimento e lo sviluppo di potenzialità nascoste non hanno modo di svilupparsi.

Quindi l’educatore cerca di immaginarsi – dopo le prime lezioni – un lato della personalità che può essere evocato e sviluppato: può suggerire e incoraggiare l’approccio ad uno strumento prevedibilmente capace di sollecitarne l’assimilazione. Anche se l’approccio non risulterà a prima vista quello più spontaneo e redditizio.

Esempi di strategia delle assegnazioni

Una bambina che viene attirata dalle piccole percussioni, potrà essere incoraggiata all’approccio con il violino o con l’arpa. Così come un ragazzo estroso e a suo modo affascinato da strumenti complessi, potrà essere orientato per un certo periodo alla disciplinata regolarità delle percussioni.

L’elaborazione di questa strategia delle assegnazioni sarà attentamente controllata in modo che la stimolazione non superi un certo grado di tensione produttiva.

Musica Disabili - Altravoce

In generale, si possono identificare quattro fasi dell’assegnazione strumentale da tenere in considerazione.

1° Fase: Esplorazione delle preferenze spontanee

La prima fase riguarda l’esplorazione delle spontanee preferenze strumentali. I ragazzi vengono invitati a scegliere lo strumento tra quelli che sono già disposti nella sala musica.

L’educatore tuttavia incoraggerà l’interesse spontaneo del ragazzo. Chiedendo: ‘sai già come si suona?’. In modo da suggerire subito che uno strumento si ‘impara’ a suonarlo e che siamo qui precisamente per questo.

2° Fase: Si individua lo strumento privilegiato

L’operatore educativo-sociale deve notare l’interesse mostrato, l’abilità manifesta, il feeling psicofisico della persona con disabilità.

Cos’è questo feeling?

Per capirlo, facciamo uno esempio…

Una ragazzina si siede al pianoforte e assume un’eleganza e una lievità nel tocco incomparabili con quelle che esprime alle percussioni o al violoncello.

Questo comportamento e atteggiamento nei confronti di uno strumento specifico è quello che si conosce come feeling psicofisico: uno strumento è in grado di attivare, a differenza di altri, una modifica vistosa dell’atteggiamento personale.

Dunque in questa fase si approfondiscono le istruzioni mirate all’esplorazione delle tecniche esecutive e dello spessore timbrico (consentendo una presenza motivata nell’Orchestra)

3° Fase: Strumentisti integrano tecniche di base

Nella terza fase alcuni strumentisti (specialisti dei singoli strumenti) integrano tecniche all’èquipe educativa di base, cercando di sviluppare al meglio – con lezioni individuali mirate – le modalità esecutive e le tecniche di base che gli alunni hanno già assimilato.

Gli strumentisti dedicano una particolare cura nell’individuare – avvalendosi delle loro risorse specialistiche – tutti i miglioramenti di precisione, di tecnica, di regolarità d’intervento e di sicurezza d’esecuzione che i ragazzi hanno possibilità di raggiungere.

Metodo Esagramma e ABA

Se la persona fragile è in grado di acquisire le risorse strumentali idonee, assumendo gli atteggiamenti personali corrispondenti potrà partecipare a un gruppo sociale più ampio com’è l’Orchestra Sinfonica Inclusiva Altravoce.

Il compito dell’educatore è quello di mostrare nei fatti che l’ottenimento di tali risorse è possibile e fruttuoso.

Grazie a questi percorsi educativi e riabilitativi musicali offerti da noi – dove adottiamo il Metodo Esagramma e l’Analisi Comportamentale Applicata, la cosiddetta ABA – si ha molteplici vantaggi per la persona disabile:

  • il miglioramento dell’autostima;
  • la possibilità di far nascere nuove e autentiche amicizie grazie alla socialità;
  • il superamento delle criticità comportamentali;
  • la scoperta di nuove abilità, sia nella relazione sia nella musica;
Sporcatevi le mani
katherin sanchez

Katherin Sanchez

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